Sul Guardian, Roberto Mancini: “D’Alema e Veltroni complici di Berlusconi, poco credibili come oppositori”

Pubblicato il 3 Novembre 2009 - 00:27 OLTRE 6 MESI FA
Nassimo D'Alema

Nassimo D'Alema

Roberto Mancini è un giornalista italiano che vive in val d’Aosta, scrive per Liberazione, e i suoi commenti appaiono regolarmente sul sito del quotidiano inglese Guardian.

In un suo recente post, intitolato “Il telecomando di Berlusconi”, Mancini si chiede: “Perché il Pd non è considerato per una possibile alternativa di governo?”.

E risponde: “Penso sia chiaro. Il monopolio di Berlusconi sui media incarna la differenza tra i due schieramento. In un paese in cui è difficile che si leggano dei libri e dove scuole e università sono penosamente abbandonate, negli ultimi 15 anni alla formazione politica e civica hanno supplito le telenovelas di Mediaset, che hanno educato (absit iniuria verbis), almeno due generazioni”.

Mancini accusa due esponenti della sinistra di “complicità”: Massimo D’Alema e Walter Veltroni. “Entrambi, quando erano a capo di governi di centro sinistra [il primo come presidente del Consiglio, il secondo come segretario del principale partito della sinistra, prima Ds poi Pd] non hanno ritenuto necessario, di fronte all’eccessivo potere di Berlusconi nei mass media, di limitarlo con metodi democratici, come si è soliti fare in tutti i paesi civili, con l’eccezione della Thailandia”.

Incalza Mancini: “Perché non hanno fatto nulla? Non voglio pensare che si sia trattato di un cinico baratto (o, come potrebbero averlo considerato, un “compromesso”), fatto dietro le spalle dei loro elettori. Forse si è trattato di un limite culturale, del rifiuto di credere che, in un paese debole e sotto educato come l’Italia, il quotidiano bombardamento fatto dalle tv commerciali di Berlusconi, avrebbe profondamente cambiato la loro vita di ogni giorno”.

E ancora: ormai “il modo in cui gli italiani pensano, consumano, si vestono e fanno l’amore è strettamente controllato da Mediaset e Rai, a loro volta dominate da un primo ministro che ne ha purgato quelli che non sono in sintonia con lui”.

Walter Veltroni

Walter Veltroni

L’amara conclusione: “Perché credere che il Pd, che quando era al potere non ha fatto nulla per superare il problema dell’eccessivo controllo dei mass media da parte di Berlusconi, possa offrire un’alternativa? D’Alema e Veltroni, per quanto ancora potenti dentro il Pd, sono molto poco credibili come oppositori di Berlusconi. Questa è la vera tragedia italiana”.