Vintage Comic Chat: ritorno al futuro della messaggistica online

Pubblicato il 15 Settembre 2011 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Sarà il fascino del vintage, con le vignette stilizzate in bianco e nero e gli avatar che ricordano i fumetti e il loro profumo di carta appena stampata. Fatto sta che il mondo delle chat potrebbe a breve vivere una rivoluzione, con un balzo indietro fino agli anni Novanta, condito da una ventata di futuro. Protagonista è Comic Chat, lo storico software di messaggistica antenato del più famoso Messenger, che prima di cedere il posto al fortunato programma simboleggiato dal panciuto omino azzurro, ha imperato per un buon decennio sugli schermi dei primi appassionati di chiacchiere virtuali.

L’idea è venuta a Gianluca Nicoletti, scrittore e giornalista oltre che nota voce del panorama radiofonico italiano, che si avvale del supporto di un team composto da ingegneri, docenti universitari ed esperti della rete. Il progetto ha preso il nome di Vintage Comic Chat e riprende quello originario inserendolo nel contesto di un web che in vent’anni ha visto crescere la realtà delle chat, passata dall’uso di Messenger fino a quello odierno delle chat integrate con le piattaforme dei social network.

Quando nacque, Microsoft Comic Chat (questo il nome completo) funzionava basandosi su un software in grado di trasformare la conversazione in una striscia di fumetti, associando ogni utente a un avatar a scelta fra gli otto a disposizione. Certo, nulla a che vedere con i modernissimi software che creano avatar sorprendentemente somiglianti alle persone reali, ma l’idea nella sua semplicità risultò affascinante e riscosse un grande successo.

Cosa cambierà nella versione 2.0? Probabilmente non tanto il progetto grafico (il termine “vintage” suggerisce fedeltà al vecchio stile dei disegni), quanto gli intenti, che si fanno anche etici e di utilità sociale. L’ideatore della nuova Comic Chat è anche padre di un ragazzo che soffre di autismo: «Le persone autistiche rielaborano le informazioni visive meglio di quelle auditive», spiega a questo proposito Gianluca Nicoletti. Niente di meglio, allora, che coinvolgerli in una sorta di gioco telematico di comunicazione, in cui il software compie al loro posto azioni difficili per malati di questo tipo, come associare immagini, parole ed emozioni. “Special Needs Education” è la parte dell’applicazione dedicata alle persone, e ai giovani in particolare, affetti da autismo. Più in generale Vintage Comic Chat ha lo scopo di avvicinare alla comunicazione visuale anche i bambini in età prescolare.

Il progetto  ha incassato sinora apprezzamenti da più parti: dai nostalgici degli anni Novanta ai nativi digitali (che in quegli stessi anni venivano al mondo!), curiosi di provare la famosa chat a fumetti, passando persino per David Kurlander, padre della Comic Chat nella sua prima versione e oggi consulente tecnico per l’iniziativa di Nicoletti. Il futuro spesso si fa rivisitando i successi del passato, forse è venuto il momento che anche Facebook e gli altri social network attraversino la fase in cui l’innovazione tecnologica si mescola con l’amarcord.