“I tocchi e ritocchi storici della candidata Vezzali”. Aldo Grasso per il Corriere

Pubblicato il 13 Gennaio 2013 - 11:31 OLTRE 6 MESI FA
Valentina Vezzali

ROMA – Blitz quotidiano vi propone come articolo del giorno quello di Aldo Grasso per il Corriere della Sera dal titolo “I tocchi e ritocchi storici della candidata Vezzali“. 

Valentina Vezzali «Ecco: io paro, io fingo, io scocco… Giusto alla fin della licenza io tocco». Valentina Vezzali, l’azzurra più medagliata di tutti i tempi, l’avevamo sempre immaginata così, della stirpe dei Cyrano de Bergerac. Leggendaria la sua abilità con il fioretto, animo poetico, carattere poco incline al compromesso, sprezzante verso potenti e prepotenti. La vezzosa Vezzali, campionessa olimpica di scherma, ha invece deciso di giocare sulla pedana della politica: pur avendo in programma di continuare fino alle Olimpiadi del 2016, la schermitrice è tra i candidati della lista civica che sostiene Mario Monti. Molti suoi fans, però, non hanno apprezzato la sua scelta, definendola «opportunistica». Una vera stoccata al cuore, dolorosa. Tocchi e ritocchi storici. La vezzosa Vezzali non è nuova a certe sortite. Una volta (era il 2008, dopo l’ Olimpiade di Pechino che l’avevano vista ancora una volta vincitrice), fu invitata nel salotto di Bruno Vespa con l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

La vezzosa Vezzali si prodigò in una serie di lusinghe nei confronti dell’ex premier a dir poco imbarazzanti: «Io sono sicura che con persone come lei, con persone come me che tutti i giorni si allenano con fatica e con sacrificio ma credono nei grandi traguardi, io son convinta che l’Italia un giorno potrà guardare a testa alta tutte le altre nazioni». A suggello del panegirico una clamorosa gaffe: «Presidente, io da lei mi farei veramente toccare». Era uno sguardo d’amore, la spada è nel cuore e ci resterà… Toccata e fuga. La vezzosa Vezzali dice che non ha mai avuto ambizioni politiche, «ma quando ho ricevuto la telefonata del senatore Monti mi sono lasciata trasportare dall’entusiasmo e ho accettato. Ho fiducia in lui e l’ho apprezzato come presidente del Consiglio».

Da Monti si farà toccare? Ci risiamo, peccato però che da Cyrano siamo passati a Totò, alla celebre scena del vagone letto con l’onorevole Trombetta. Mentre i due battibeccano sul treno si alza angoscioso l’interrogativo del principe De Curtis: «E va bene, io la tocco, ma lei poi perché mi fa il ritocco?». Ecco: io paro, io fingo, io scocco… Io tocco, ritocco, se il simbolo è farlocco.