Va a festeggiare in una discoteca di Curno (Bergamo) ma non lo fanno entrare: è di colore

Pubblicato il 22 Giugno 2010 - 12:02| Aggiornato il 24 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il razzismo non c’entra, giurano i gestori della discoteca, ma lui non ci crede. Il protagonista di questa storia è Dauda Masaray, vent’anni, giocatore della Pontirolese, una squadra che gioca in Promozione. Insieme agli altri giocatori era andato in una discoteca di Curno, in provincia di Bergamo, dove avevano prenotato un tavolo ma non è potuto entrare. Masaray è stato bloccato per due volte fuori dal locale, con due diverse scuse.

“Lo ha bloccato una pierre perché, a suo dire, aveva un abbigliamento non adatto alla serata, una semplice t-shirt, allora l’ho portato a casa sua e gli ho fatto indossare una polo Burberry”, ha spiegato l’allenatore della squadra Davide Coffetti. Ma quando sono tornati, Masaray si è visto sbattere la porta in faccia per la seconda volta. Il motivo? Il locale era troppo pieno. Il mister, però, non crede a questa versione. “Mentre ce ne andavamo abbiamo visto che i buttafuori facevano entrare altre persone” ha dichiarato.

Il gestore del locale Smalto, Alberto Gamba, ha negato qualsiasi accusa di razzismo e ha chiarito che “l’unico motivo per cui il ragazzo non è stato fatto entrare è l’abbigliamento. Da noi entrano tutti, neri, bianchi, gialli purché vestiti in modo adeguato, anche se non pretendiamo la giacca e la cravatta. È successo altre volte, i ragazzi sono andati a cambiarsi e poi sono entrati”. Ma non Masaray: “Ormai era tardi e il locale era pieno”. E gli altri che entravano? “Erano quelli col timbro sulla mano, già entrati prima. Gestisco i locali da 16 anni, ho personale di colore con ruoli di responsabilità”.