Gli studenti in corteo, scontri in piazza. Napolitano apre agli studenti. Riforma al Senato, il voto slitta. Segui la diretta

Pubblicato il 22 Dicembre 2010 - 17:10 OLTRE 6 MESI FA

19.44. La senatrice Finocchiaro ha rinnovato le accuse alle procedure legislative seguite sul ddl Gelmini che hanno provocato “una torsione del procedimento”. Ha anche criticato la decisione del presidente Schifani di concedere un solo minuto per gruppo per il voto di ogni singolo emendamento. “Se davvero volessimo impaludare questa discussione – ha ammonito Finocchiaro – siamo ben in grado di farlo. Noi invece diciamo semplicemente: lasciateci discutere questa legge con i nostri argomenti e già domani, alle 13, si può votare in diretta televisiva perché tutto il Paese possa conoscere e sapere quanto di sbagliato c’è in questo provvedimento”. Un semaforo “quasi” verde, e comunque un segnale che il Pd ha deciso, seguito anche dall’Italia dei Valori, di porre fine al filibustering.

19.43. Ostruzionismo finito in Aula al Senato e il ddl Gelmini, sia pure nella durezza del contrasto, sarà votato definitivamente domani dall’Aula di Palazzo Madama intorno alle 13. E’ il risultato maturato nell’ultimo scorcio del confronto parlamentare dopo che hanno preso la parola la presidente dei senatori del PD, Anna Finocchiaro, il suo collega dell’Italia dei Valori, Felice Belisario, e il capogruppo del PdL, Maurizio Gasparri.

19.33. L’opposizione di fronte al muro contro muro che sta andando avanti nell’Aula del Senato per la riforma universitaria ha deciso di proporre al presidente Schifani di uscire dall’empasse garantendo il voto finale sul ddl per domani alle ore 13 con l’impegno di riformulare i tempi di interventi in Aula. Schifani ha detto di ”apprezzare”la proposta avanzata dalla capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro e dell’Idv Felice Belisario e ha convocato la Conferenza di Capigruppo.

19.11. ”Il presidente della Repubblica ha detto di essere disposto ad esaminare le nostre alternative e proposte alla riforma Gelmini”. Lo ha detto uno degli studenti della delegazione che ha incontrato oggi il Capo dello Stato.

18.46. Tensione alle stelle in Aula al Senato sulla riforma dell’Università. I gruppi di opposizione contestano vivacemente la decisione della conferenza dei capigruppo di concedere soltanto un minuto a ogni gruppo parlamentare per intervenire su ogni singolo emendamento. La seduta è stata sospesa intorno alle 18,40 dal presidente di turno Domenico Nania dopo l’ennesima contestazione delle opposizioni.

18.46. Due auto della polizia municipale di Napoli sono state danneggiate durante la manifestazione di studenti e disoccupati che oggi, partiti in corteo da piazza del Gesu’ hanno creato numerosi blocchi stradali con ripercussioni pesanti su tutta la viabilita’ nel centro cittadino. Sui mezzi e’ stata apposta la scritta ”ACAB” e una stella a cinque punte. In via Marina, quando alcuni automobilisti e motociclisti hanno tentato di oltrepassare il blocco, creato dai partecipanti all’altezza del Varco Pisacane del Porto, uno dei motociclisti ha urtato un manifestante e sono nati dei tafferugli. Il personale del Nucleo Intervento Operativo della Polizia Municipale, guidati dal comandante Sementa, e’ riuscito a sedare gli animi consentendo alla manifestazione di proseguire.

18.38. Disordini fuori della sede del quotidiano Il secolo XIX a Genova dove sono state spaccate le vetrine dell’entrata dal corteo composto da studenti medi e universitari. I manifestanti, dopo aver sciamato per il centro storico e le vie del centro ha raggiunto la sede del Secolo XIX accusando la redazione di aver pubblicato nomi e cognomi dei manifestanti arrestati a Roma negli scontri dello scorso 14 dicembre. Una decina di giovani sono entrati nell’atrio del giornale e ci sono stati tafferugli con le forze dell’ordine perche’ altri studenti temevano degli arresti. Quando i ragazzi sono usciti, mentre altri spaccavano le vetrine, il corteo si e’ ricompattato e sono intervenuti poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa davanti alla sede del quotidiano.

18.14. Un gruppo di studenti ha dato fuoco ai propri libretti universitari, oggi pomeriggio nel corso principale del centro di Siena, come protesta nei confronti della Riforma Gelmini. Gli studenti, una quindicina, appartenenti al gruppo Dimensione Autonoma Studentesca, hanno prima fatto un volantinaggio di sensibilizzazione, poi sono passati al rogo dei libretti, simbolo dello sforzo degli studenti, reso inutile dalla nuova Legge sull’Universita’.

18.07. Tre estintori, una cesoia e la base in cemento di un cestino di rifiuti da esterni: e’ quanto hanno usato invano gli studenti milanesi, che si erano riuniti in assemblea all’interno dell’Universita’ Statale di Milano, per cercare di forzare l’ingresso agli uffici del Rettorato dell’ateneo. L’idea di occupare l’ufficio del rettore Enrico Decleva, che ricopre anche la carica di presidente della Crui, e’ nata durante l’assemblea ma si e’ andata a scontrare contro la tenacia del cancello in ferro che protegge la porta d’ingresso agli uffici. Gli unici danni riscontrabili, oltre al contenuto dei tre estintori che sono stati scaricati nell’androne, sono due pannelli in legno che rivestono le pareti ai lati del cancello, che sono stati divelti. Fallito il tentativo di occupare, il piccolo gruppo si e’ quindi sciolto definitivamente, allontanandosi dall’ateneo.

18.05. Alcune centinaia di studenti hanno iniziato a manifestare questo pomeriggio a Trento sfilando in corteo per le vie del centro. In cima al corteo uno striscione con la scritta ”Gelmini, repressione e precarieta’, blocchiamo le citta”’. Disagi al traffico si sono verificati quando i manifestanti, partiti dalla facolta’ di Sociologia occupata, si sono fermati per un quarto d’ora in piazza Venezia, davanti alla facolta’ di Lettere, scandendo slogan e accendendo alcuni fumogeni. Nella stessa piazza, alcuni giorni fa un gruppo di studenti aveva impacchettato la fontana. Dopo un’altra fermata davanti a palazzo di Giustizia, i manifestanti, controllati dalle forze dell’ordine, hanno proseguito verso il commissariato del governo.

18.04. E’ stata liberata in entrambe le direzioni, sul tratto urbano della A24 Roma-l’Aquila, il tratto tra via Fiorentini e la Tangenziale Est che stamani era stato occupato da un gruppo di manifestanti. Lo comunica la Concessionaria Strada dei Parchi. Costanti aggiornamenti sulle condizioni di viabilita’ vengono diramati da Isoradio 103.3 FM, attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network Tv Infomoving in Area di Servizio.

18.00. Circa 3.000 persone tra studenti delle scuole superiori, universitari, genitori degli studenti e insegnati dei Cobas sono partiti da piazza Verdi per bloccare il traffico nel centro di Palermo. La protesta riguarda il ddl Gelmini, in discussione al Senato. Rispetto a stamattina, sono altri i gruppi che aderiscono alla manifestazione, a confermare una spaccatura nella protesta che si fa sempre piu’ ampia. Questo pomeriggio, infatti, si sono riunite le scuole superiori che aderiscono alla Rete dei collettivi provenienti anche dalla provincia di Palermo, le facolta’ di Scienze Politiche, Giurisprudenza e l’accademia di Belle arti. Il corteo passera’ per via Maqueda, bloccando le strade del centro storico, e poi per corso Vittorio Emanuele, via Roma e via Cavour, per tornare al teatro Massimo. Nonostante la volonta’ di fare manifestazioni separate, alcuni ragazzi condividono la protesta violenta di questa mattina. ”Credo che le azioni riflettano la rabbia degli studenti – dice Vincenzo Panzini del collettivo Carlo Giuliani, che fa parte del coordinamento Universitari in lotta – puo’ capitare poi che qualcuno si faccia male. La rabbia e’ legittima e alimentata da riforme subite. Noi la violenza la subiamo da tempo”. Dal corteo spuntano anche le bandiere dei Cobas degli insegnanti. ”E’ una poltica che massacra la scuola pubblica, per questo appoggiamo gli studenti – dice Edoardo Albeggiani, del liceo artistico Catalano – l’istruzione e’ ormai abbandonata. Questi studenti hanno avuto il merito di far sentire la loro voce”.

17.30. Si sono legati ai cancelli della Prefettura e hanno esposto il cartello con la scritta ”Incatenati al nostro futuro”. E’ la protesta portata di nuovo in piazza, nel pomeriggio, da una trentina di studenti dell’ universita’ di Pisa; tra loro anche i giovani che da tre giorni sono in sciopero della fame per dire no alla riforma Gelmini. Gli universitari hanno raggiunto la Prefettura dopo un breve corteo sul Lungarno. Per oltre un’ora gli studenti sono rimasti legati davanti al Palazzo del Governo, controllati a distanza dalle forze dell’ordine. Poi, due di loro sono stati ricevuti dal prefetto, Antonio De Bonis, al quale hanno consegnato un documento con le ragioni della protesta da inoltrare al Governo. ”Conoscenza critica, ricerca e diritto allo studio – si legge nel documento – sono beni comuni, di cui nessun governo e nessuna maggioranza ha la disponibilita’. Lo ribadiamo, a maggior ragione, dopo l’indecoroso spettacolo offerto ieri durante la seduta del Senato”.

17.11. Gli studenti universitari milanesi, rimasti in poco piu’ di una cinquantina, sono stati completamente bloccati dalle forze dell’ordine che hanno impedito loro di proseguire in corteo e quindi si sono ritirati all’interno della sede di via Festa del Perdono dell’Universita’ Statale per un’assemblea.

17.00. ”Oggi 22 dicembre e’ morto un operaio. Colpa e’ dei padroni. Vendetta!” E’ questa la scritta, firmata ”compagni e le compagne” comparsa sullo steccato che delimita i lavori in corso sull’edificio della facolta’ di scienze politiche e giurisprudenza all’interno della citta’ universitaria La Sapienza di Roma, dove oggi un operaio e’ morto mentre stava lavorando. Sul cancello dell’ingresso del cantiere sono stati anche appesi dei garofani rossi e un casco giallo, con un foglio bianco e la scritta ”noi non uccidiamo nessuno, loro ci uccidono tre volte al giorno”. Altri fiori sono stati portati da comitati operai e da altri studenti. Davanti al cantiere si sono riuniti alcuni ragazzi che venivano dal corteo che si e’ svolto oggi a Roma e che hanno applaudito al passaggio di altri giovani che portavano i fiori. Su un muro di fronte al cantiere e’ comparsa anche la scritta ”La sicurezza del potere uccide nei cantieri e nei Cie…non votare lotta”. Alcune ore prima, hanno riferito alcuni studenti, il rettore Luigi Frati e’ stato aggredito verbalmente da alcuni comitati di operai che hanno gridato ”assassino”. Secondo quanto si e’ appreso i lavori di ristrutturazione dell’edificio dove lavorava l’operaio erano stati appaltati dal provveditorato a una ditta. Gli studenti hanno riferito che da anni erano in corso dei lavori di ristrutturazione della struttura il cui solaio era gia’ crollato una volta.