Tarquinia (Viterbo). Insegna l’alfabeto alle superiori: “Così ci tratta da dementi”. Studenti contro la docente di lettere

di Vito Miraglia *
Pubblicato il 19 Ottobre 2010 - 13:06 OLTRE 6 MESI FA

Fa l’appello anche otto volte al giorno prima di cominciare la lezione. O meglio, prima di cominciare a scrivere alla lavagna le ventuno lettere dell’alfabeto. Con queste motivazioni i ragazzi di tre classi di un istituto superiore di Tarquinia contestano da tempo una professoressa di lettere che ha scelto una didattica da prima elementare in una scuola per geometri e tecnici programmatori.

Già l’anno scorso i genitori e gli alunni dell’Isis della città viterbese avevano protestato contro i metodi della professoressa, allontanata poi dalla docenza per problemi di salute. Soffre infatti di un profondo stato di depressione che ha costretto i medici a sottoporla a un trattamento sanitario obbligatorio. Ma il Tar e il Consiglio di Stato l’hanno reintegrata nel proprio ruolo. Questa decisione ha scatenato nuovamente l’ira dei suoi alunni che hanno incassato la solidarietà di tutti gli studenti della scuola. Ieri erano in quattrocento sulla strada provinciale Porto Clementino. I blocchi stradali hanno costretto carabinieri, polizia e vigili urbani a intervenire per assicurare la viabilità.

Il preside della scuola, Nicola Guzzone, ha ricevuto 350 firme di alunni e genitori affinché le  consegni al Provveditore agli studi. Ma il rimpallo di responsabilità dal provveditorato alla dirigenza scolastica dura ormai da un anno. Il sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola, ha contattato il prefetto di Viterbo Carmelo Aronica, sollecitando un intervento risolutore.

* Scuola di giornalismo Luiss