M5S invoca il “satyagraha”: meglio il digiuno alla Gandhi delle cene col Pd

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Marzo 2014 - 16:28 OLTRE 6 MESI FA
M5S invoca il "satyagraha": meglio il digiuno alla Gandhi delle cene col Pd

Elena Fattori di M5S invoca il “satyagraha” sulla sua pagina Facebook (clicca sull’immagine per ingrandire)

ROMA, 7 MAR –  Meglio il Satyagraha delle cene che dividono e ossessionano il Movimento 5 Stelle: meglio il digiuno di un pasto che spesso diventa “compromettente” perché lo scontrino non combacia o perché la condivisione di cibo con colleghi di altri partiti è “collusione” o “reclutamento” di grillini, poi subito messi all’indice.

È la senatrice M5S Elena Fattori ad invitare i suoi colleghi alla pratica non violenta di lotta politica propagandata dal Mahatma Gandhi per primo, da Martin Luther King poi e in Italia più volte attuata da Marco Pannella.

Scrive la Fattori sulla sua pagina Facebook:

Mi piace ricordare e a me stessa:
un mio collega scrive a proposito del M5S: all sangue opponiamo la verità… la verità di cui parlava il Mahatma (nella battaglia della vita si può vincere la menzogna con la verità). Siamo operando quella che lui chiamò “satyagraha” parola derivata dal sanscrito che significa “forza della verità”. Abbiamo il dovere di ricordare a noi stessi che, avendo scelto di combattere il sistema dal di dentro, per destrutturarlo e ricomporlo non possiamo perdere di vista la nostra missione. Dobbiamo essere anime salde … siamo dei satyagrahi e per esserlo dobbiamo essere convinti della giustezza della nostra lotta.

Aggiungo però che Aimsha , non violenza è l’unica via possibile per i Veda, la prima scelta del Mahatma sena la quale satyagraha non avrebbe avuto senso. E’ la prima delle prescrizioni Yama . Significa NON VIOLENZA ma anche altro. ’ahimsā è molto più di non fare violenza. Significa gentilezza amicizia, amorevole considerazione per le persone e le cose. E’ una parola su cui dobbiamo riflettere. Significa trattare gli altri con attenzione e considerazione e anche trattare con gentilezza se stessi. E qui credo che noi dobbiamo molto molto meditare per non cadere nella trappola “facciamo la guerra per difendere la pace” Forse fermarci e fare un po di silenzio aiuterà. E soprattutto lasciamo riposare il Mahatma in pace.

Il riferimento fatto dalla senatrice è al collega Andrea Cioffi che ieri sera scriveva:

“Noi, il movimento cinque stelle, ci troviamo a sperimentare la possibilità di operare un azione di radicale cambiamento pacifica ed in un tempo lungo. Al sangue opponiamo la verità, la verità di cui parlava il Mahatma. Dobbiamo essere anime salde, siamo dei satyagrahi e per esserlo dobbiamo essere convinti della giustezza della nostra lotta”.

E anche a Cioffi rispondeva un attivista del Movimento: “È necessario maggior contatto tra e con i gruppi sui territori altrimenti sarà un massacro di scazzi individuali che ci distruggeranno”.