Berlusconi condannato: Pdl scende in piazza a Brescia sabato 11 maggio

Pubblicato il 9 Maggio 2013 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi condannato: Pdl scende in piazza a Brescia sabato prossimoROMA – Il Pdl scenderà in piazza sabato prossimo a Brescia “in difesa di Silvio Berlusconi”. La manifestazione, annunciata da una nota del partito, si terrà a Brescia e vi parteciperà lo stesso leader del Pdl Silvio Berlusconi. L’annuncio arriva mentre dai vertici del partito continuano ad arrivare “rassicurazioni” sul fatto che le vicende penali del Cavaliere non avranno impatto sull’intesa di governo.

La decisione arriva ovviamente dopo che i giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Milano hanno confermato la condanna a Silvio Berlusconi a 4 anni di reclusione (tre dei quali condonati per l’indulto) per frode fiscale nell’ambito del processo sui diritti tv per le reti Mediaset.

Non solo. La Procura di Napoli ha anche chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per la vicenda della presunta compravendita dei senatori. Analoga richiesta è stata formulata per l’ex senatore Sergio De Gregorio e l’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola. E lunedì riparte anche il processo Ruby.

Dopo la “marcia” sul Tribunale di Milano dello scorso marzo contro “la persecuzione giudiziaria ai danni di Berlusconi”, ora il Pdl decide quindi di scendere in piazza. E in difesa del leader Pdl si sono espressi praticamente tutti i rappresentanti del partito. A cominciare da Renato Schifani, presidente dei senatori del Pdl, che ha parlato di “persecuzione giudiziaria” nei confronti di Berlusconi, “leader politico che ha il consenso di dieci milioni di elettori”.

Mentre il senatore Giancarlo Serafini ha annunciato un’altra iniziativa. “Propongo di raccogliere dieci milioni di firme contro la sentenza Mediaset, tanti quanti sono i voti che il presidente Berlusconi ha ottenuto nelle ultime elezioni politiche – ha detto Serafini – Il partito, in tutte le sue espressioni, si mobiliti per dare un segnale forte e concreto a chi si ostina a far prevalere le ragioni dell’odio sulla verità dei fatti”.