Rai, sul caso Fazio-Annunziata un turbine di mezze bugie, di verità nascoste: il mare degli appalti

Rai, sul caso Fazio-Annunziata un turbine di mezze bugie, di verità nascoste: il mare degli appalti dietro il velo della politica e i giochi dei politicanti

di Sergio Carli
Pubblicato il 28 Maggio 2023 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA
Rai, sul caso Fazio-Annunziata un turbine di mezze bugie, di verità nascoste: il mare degli appalti

Rai, sul caso Fazio-Annunziata un turbine di mezze bugie, di verità nascoste: il mare degli appalti

Rai, il polverone provocato dalla uscita di Fabio Fazio (con Luciana Litizzetto) e Lucia Annunziata ha scatenato una operazione di demonizzazione della destra che ben più gravi colpe ha e durature.

Colpisce la deformazione dei fatti e della storia. Il tutto nella convinzione, ben giustificata, che gli italiani hanno la memoria corta. Restiamo però dell’idea che un giornalista non possa provare a prenderci in giro così: Rai, al servizio della destra. Poteva farlo l’Unità degli anni che furono. Poi l’Unità ha chiuso: segno che di quel genere di propaganda si stancano anche i propagandisti.

L’articolo in questione è sulla linea di chi pensa che siamo tutti smemorati e fessi. Leggendolo, sembra che il rapporto sinistra-Rai sia nato con Renzi. Come se nessuno ricordasse l’occupazione della Rai da parte della sinistra fu aperto e conclamato con il Cda dei professori (con i tg Rai che peraltro batterono la grancassa alla discesa in campo di Berlusconi). 

Ma in realtà risale agli anni 60, con il primo centro sinistra e poi negli anni ’70 col compromesso storico, con  l’ingresso in Rai prima dei sociali poi dei comunisti, come redattori e autori, in coincidenza del compromesso storico.

A proposito di giornalisti di regime, nessuno ha ricordato in queste ore  la Martire che, unica nella storia, si presentò sul balcone delle Botteghe Oscure accanto a Massimo D’Alema a festeggiare un delle rare vittorie elettorali della sinistra. Non c’era il direttore dell’Unità, ma c’era lei. Una cosa mai vista nemmeno ai tempi di Mussolini. Non giornalist ama agit prop.

Per chiudere, non ci sono solo giornalisti e autori a giustificare la passione dei partiti per la Rai. Non sono i tg a spostare i voti. La Dc controllava la Rai perfino con i mutandoni alle ballerine, eppure il Pci continuava ad avanzare. I cittadini elettori sono meno facili ad abbindolare di quanto pensino politicanti e sondaggisti.

Dietro i 2 miliardi e mezzo di costi (oltre al miliardo per il personale) che possiamo stimare, nella confusa e opaca comunicazione della Rai (solo per questo sarebbero da mandare tutti a casa: leggete questo comunicato e pensate cosa succederebbe presso l’ultimo commercialista) ci sono decine, centinaia di fornitori, decine e centinaia di appalti e di amici e parenti di politicanti a vario livello.

da Cronaca Oggi