Daria Nicolodi, madre di Asia Argento: “Jimmy Bennett, altro che stinco di santo…”

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Settembre 2018 - 08:57 OLTRE 6 MESI FA
Daria Nicolodi, madre di Asia Argento: "Jimmy Bennett, altro che stinco di santo..."

Daria Nicolodi, madre di Asia Argento: “Jimmy Bennett, altro che stinco di santo…” (Foto Ansa da Non è l’Arena)

ROMA – “Dopo l’intervista a questo signorino, che ha fatto causa ai suoi genitori, che ha una diffida della fidanzata minorenne e la mamma di lei, diciamo non uno stinco di santo, la persecuzione a mia figlia è apodittica. Voglio sperare che Giletti sia onesto”: questo è solo uno dei tweet pubblicati da Daria Nicolodi, madre di Asia Argento, alla vigilia della puntata di Non è l’Arena che ha avuto come ospite il giovane attore americano Jimmy Bennett, che ha accusato l’attrice e regista italiana di averlo violentato quando aveva 17 anni.

Nello studio del programma di La7 Bennett ha ribadito le accuse, sostenendo che Asia Argento “mi ha violentato”, “ha applicato con me lo schema Weinstein: anche lei ha abusato del proprio potere. Mi ha incontrato in un hotel, il Ritz Carlton di Marina Bay, California: io avevo 17 anni e non mi sarei mai aspettato una cosa del genere”.

Non solo: Bennett ha incolpato Argento di averlo fatto indirettamente smettere di lavorare: “Con il mio avvocato ho stabilito un risarcimento danni di 3,5 milioni di dollari. Dopo quello che è accaduto con Asia ho smetto di lavorare”.

A questi racconti Daria Nicolodi non crede, come ha spiegato su Twitter nei giorni scorsi: “Dopo l’intervista a questo signorino, che ha fatto causa ai suoi genitori, che ha una diffida della fidanzata minorenne e la mamma di lei, diciamo non uno stinco di santo, la persecuzione a mia figlia è apodittica. Voglio sperare che Giletti sia onesto”. E ancora. “A me fa molto incavolare che una donna nel 2018 venga licenziata per una notte a letto con un quasi 18enne. In Italia il reato non esiste. Dopo i 16 anni puoi trombare chi vuoi”. Infine: “Spero che lo Stato italiano trattenga metà, un quarto del compenso di questo signorino e lo devolva ai bambini in carcere”.