Andy Rocchelli, fotoreporter ucciso nel 2014. Markiv assolto e scarcerato in Appello

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Novembre 2020 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA
Andy Rocchelli, fotoreporter ucciso nel 2014. Markiv assolto e scarcerato in Appello

Andy Rocchelli, fotoreporter ucciso nel 2014. Markiv assolto e scarcerato in Appello (Foto Ansa)

Assolto e scarcerato in Appello Vitaly Markiv, l’unico a processo per la morte di Andy Rocchelli, il fotoreporter ucciso in Ucraina nel 2014.

Colpo di scena in appello a Milano nel processo sull’omicidio di Andy Rocchelli, il fotoreporter pavese di 30 anni che venne ucciso da colpi di mortaio il 24 maggio 2014. Rocchelli stava realizzando un reportage nel Donbass, zona dell’Ucraina occupata dai separatisti filorussi. Un processo che negli anni ha creato anche tensioni diplomatiche.

Vitaly Markiv, italo-ucraino ed ex soldato della guardia nazionale di Kiev, è stato assolto per “non aver commesso il fatto”. Scarcerato dopo oltre 3 anni di detenzione e dopo una condanna in primo grado a 24 anni.

“Sono contenta per mio figlio, ringrazio gli avvocati e lo Stato ucraino, ho sempre creduto nella verità”, ha detto la madre di Markiv. “Andrò a prenderlo quando uscirà e poi tornerò in Ucraina con lui”, ha spiegato il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov. Il ministro ha poi voluto esprimere “complimenti al sistema di giustizia italiano. La Corte d’appello – ha proseguito – ha accolto i nostri argomenti, anche noi vogliamo sapere tutti i dettagli sulla morte di Rocchelli, sono sicuro che saranno pubblici e sapremo la verità, ma la verità è anche che l’Italia non c’entra nulla, Markiv non c’entra niente”.

Per Elisa Signori, madre del fotoreporter, invece, la versione “corretta dei fatti è quella del Tribunale di Pavia”, che nel luglio 2019 condannò il 31enne italo-ucraino, “e della Procura generale di Milano” che aveva chiesto la conferma dei 24 anni. “Leggeremo le motivazioni (tra 90 giorni, ndr) e vedremo il da farsi”, ha aggiunto. Markiv fino all’ultimo ha proclamato la sua innocenza, anche con dichiarazioni spontanee prima della Camera di consiglio di 6 ore e del verdetto.

Perché hanno assolto Markiv

Il giovane, quando aveva 16 anni, nel 2005, si era trasferito nelle Marche, dove è stato personal trainer, dj, e poi provò nel 2012 ad arruolarsi nell’esercito italiano. Poi tornò in patria a combattere. Processato in Italia perché ha anche la cittadinanza italiana.

Per l’accusa sarebbe stato lui la “sentinella” che segnalò come sospetti il fotoreporter e il suo gruppo vicino a una fabbrica trasformata in deposito di armi dai filorussi, poco prima della pioggia di colpi. Avrebbe contribuito, dunque, “materialmente” ad aiutare chi sparò. E nell’attacco morì anche l’interprete Andrej Mironov. Ricostruzione non accolta dai giudici d’Appello.

Nel processo erano parti civili, oltre alla famiglia Rocchelli, la Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) e Alg (Associazione lombarda giornalisti) e il collettivo fotografico Cesura. Revocati dalla Corte i risarcimenti che in primo grado erano anche a carico dello Stato ucraino, responsabile civile. Scontato che si arriverà anche in Cassazione, dopo il ricorso della Procura generale.

La reazione di Fnsi e Alg

“Dal momento che l’unico imputato è stato assolto, è facile dedurre che gli assassini di Andy Rocchelli siano ancora in libertà. Dunque il nostro impegno a continuare a essere parte civile al fianco della famiglia Rocchelli non solo non cessa, ma raddoppierà fino a quando non saranno fatte verità e giustizia. Per quanto ci riguarda, la richiesta di verità e giustizia per Andy Rocchelli e Andrej Mironov, come per ogni altro cronista finito nel mirino, non sarà mai archiviata né nei tribunali né nelle coscienze”.

“Ci auguriamo – aggiungono Fnsi e Alg – che dopo questa sentenza cessino le ingiurie arrivate dall’Ucraina e non solo contro Andy e la sua famiglia. E rivolgiamo, infine, un ringraziamento agli avvocati dello studio Pisapia che hanno assistito il sindacato dei giornalisti in questo processo e ai quali chiederemo di essere ancora con noi in qualunque iniziativa sarà decisa dalla famiglia Rocchelli”. (Fonte Ansa).