Il figlio muore per colpa dello skunk, la battaglia di Lord Monson per cambiare la legge in Gran Bretagna

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2017 - 07:37 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – La morte del figlio minore Rupert, ha spinto Lord Monson, a condurre una battaglia per cambiare le leggi britanniche sulla droga.
Dopo la scomparsa del primogenito Alex, 28 anni, in un carcere keniano, il suo unico conforto era l’altro figlio Rupert, morto per colpa di una droga molto diffusa in Gran Bretagna, lo skunk.
La skunk è una varietà di cannabis creata negli anni ’80, un incrocio tra sativa/indica, dall’odore molto pungente, che può scatenare psicosi, schizofrenia, disturbo bipolare.
Per Nicholas Monson, 61 anni, scrittore e albergatore, la perdita di Rupert è stato un durissimo colpo e al Daily Mail ha parlato della sua battaglia per cambiare le leggi sulla droga.
In tre anni, nel Regno Unito, il numero di persone ricoverate ogni anno in ospedale dopo aver fumato skunk è aumentato del 50 per cento, oltre 8.000 pazienti con diagnosi di disturbi mentali legati alla droga.
La skunk attualmente è considerata una droga di classe B, come la cannabis ordinaria, per arrivare alla classe A, deve essere valutata al pari dell’eroina e cocaina.
Per Monson dovrebbe esserci una depenalizzazione per quanto riguarda il tipo più leggero di cannabis e portare invece la skunk da classe B ad A, ossia essere equiparata a eroina e cocaina:
“So che può sembrare aberrante, ma legalizzare la cannabis significherebbe poterla monitorare come le sigarette e l’alcol, la skunk invece distrugge le persone”.