Scorpione killer nell'isola prigione dei migranti siriani, bambina uccisa, altri gravi, lite fra Grecia e Turchia Scorpione killer nell'isola prigione dei migranti siriani, bambina uccisa, altri gravi, lite fra Grecia e Turchia

Scorpione killer nell’isola prigione dei migranti siriani, bambina uccisa, altri gravi, lite fra Grecia e Turchia

Uno scorpione ha ucciso una bambina  di cinque anni, mentre la pccola era bloccata da un mese con decine di altri migranti su un’isola piena di serpenti, scorpioni ed insetti, in un fiume al confine greco con la Turchia

La bambina faceva parte di un gruppo di 39 migranti – 22 uomini, 9 donne e 8 bambini – rimasti bloccati nella terra di nessuno per più di un mese dopo che sia la Grecia sia la Turchia hanno rifiutato di accoglierli.

Il gruppo, arrivato su un’isola senza nome nel fiume Evros il 14 luglio, denuncia di essere stato lasciato senza cibo, acqua o accesso alle medicine mentre i due Paesi litigavano su chi fosse responsabile dell’accoglienza.

Solo il 15 agosto i rifugiati vengono salvati dalle autorità greche che hanno finalmente riconosciuto di essere responsabili della loro sicurezza.

Il ministero greco per l’immigrazione ha dichiarato che il gruppo era in “ottime condizioni” e che solo una donna incinta era stata portata in ospedale per precauzione.

Tuttavia alcune dichiarazioni dei migranti smentiscono questa tesi.

Oltre alla bambina uccisa dallo scorpione, un’altra bambina sarebbe stata punta da uno scorpione e si troverebbe in condizioni critiche e due persone sarebbero morte annegate.

Le tensioni tra Grecia e Turchia sono storiche e in questi decenni la questione degli sbarchi ha diviso ancora di più i due Paesi: la crisi è occasionalmente sfociata in scontri.

La Turchia ha accolto milioni di rifugiati provenienti dai conflitti che hanno devastato le nazioni confinanti, Iraq e Siria, e l’Unione Europea (UE) paga miliardi di euro al paese per trattenere i migranti, temendo che la crisi del 2016 si ripeta in caso di attraversamento libero in Grecia (Stato dell’UE).

Ogni anno, però, migliaia di persone tentano comunque la traversata. Tra il 2021 e il 2022, ne sono arrivati più di 16mila, di cui circa la metà via mare. Generalmente sbarcano su piccole isole vicino alla costa turca. L’altra metà via terra attraverso il fiume Evros. Secondo le Nazioni Unite, ogni anno c.a. 100 persone muoiono nel tentativo di attraversare la frontiera da quando, nel 2017, l’UE ha iniziato a dare un freno agli arrivi.

 

 

 

 

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