Un reality show a 0,66 cent l’anno: ecco perché gli inglesi amano (ancora) i Windsor

La regina Elisabetta, 85 anni

LONDRA – Chi, in passato, come oggi, ha cercato tra i sudditi britannici qualche sussulto di spirito repubblicano, è sempre rimasto deluso. E deluso lo è ancora oggi, alla vigilia del matrimonio tra William e Kate, evento che ha abbondantemente riempito (se non saturato) i tabloid e i mezzi di comunicazione inglesi e di mezzo mondo. Ma la misura non sembra mai colma, la gente è sempre più affamata di nuovi dettagli, anticipazioni, pronta da ore con tende da campeggio a mantenere un posto in prima fila all’esterno della cattedrale di Westminster (le prime foto dei più intraprendenti sudditi risalgono a martedì, ben 72 ore prima dell’evento).

La domanda è: perchè? Perché un popolo maturo, di solida tradizione democratica, ancora sguazza nel gossip di corte, ancora ritiene che sia giusto pagare le tasse per finanziare la comoda vita della Regina e della sua ingombrante famiglia? Perché la monarchia è una tradizione tutt’altro che fuori moda, perché Cenerentola potrà avere anche la minigonna negli anni Duemila ma lo spirito sognante, quello no, non le manca davvero.

E anzi, azzardando un’analisi, si potrebbe pensare che proprio oggi la monarchia ha ragione di avere grandi consensi: nell’epoca dei reality show (di cui il pubblico britannico è ingordo) cosa c’è di più appagante delle vicissitudini sentimentali, degli scandali, delle lacrime e dei tradimenti, di una famiglia che con i vari componenti soddisfa diversi target? William e il fratello Harry, perfetti per i giovanissimi; il principe Carlo, che tra Diana e Camilla ha fornito materiale di riflessione a milioni coppie mature in crisi; la regina Elisabetta e il principe consorte Filippo, che ben si adattano al pubblico più adulto.

Un format perfetto, dunque. E poi quasi gratis a ben vedere: i Windsor costano ad ogni contribuente 0,66 cent l’anno. In Italia paghiamo il canone Rai circa 110 euro l’anno, non c’è paragone tra costo e offerta. E guardiamoli da vicino allora questi Windsor. E non parliamo ovviamente delle immagini statiche e patinate che offrono agli occhi dei sudditi. Parliamo delle vicissitudini private che da sempre animano la Corte e che quasi sempre sono state svelate (come in ogni plot che si rispetti) da un maggiordomo infedele: ricordate Paul Burrel? Era un uomo fidato di lady Diana, dopo la scomparsa della principessa ha venduto particolari segreti e piccanti sui numerosi amanti della moglie di Carlo. Per non parlare di un tale George Smith che cercò di denunciare gli stupri dei valletti di sua maestà nonostante fosse osteggiato (a suo dire) dagli stessi Windsor.

Motivi di imbarazzo a corte ne ha offerti a profusione il principe Filippo, maestro delle gaffe. Indimenticabile una risalente agli anni Ottanta, quando la disoccupazione arrivò al 13% in Gb: “Prima tutti dicevano che lavoravano troppo e non avevano abbastanza tempo libero. Oggi, che hanno tempo di divertirsi, si lamentano perché sono disoccupati”.

Altra generazione, altri scandali. Il visconte di Linley, per esempio, è figlio della principessa Margareth, sorella della Regina. Qualche anno fa il Sun riferì che fosse ricattato per una storia di sesso e droga. E ancora, il principe Andrea, figlio della Regina, è stato recentemente sotto accusa per alcune amicizie scomode. Come quella con il milionario Jeffrey Epstein, finito in uno scandalo per una vicenda a base di escort minorenni.

Per non parlare della sua ex moglie, la duchessa di York, pizzicata da un giornalista improvvisatosi manager che aveva interesse a contattare la famiglia reale per affari. Sarah Ferguson si disse entusiasta di aiutarlo, bastava pagarle 500mila sterline. Con questo background quelle dei giovani Windsor sembrano innocenti marachelle. William ubriaco a una festa con un boa di piume di struzzo; Harry travestito da nazista a un carnevale; la principessa Eugenia (figlia di Andrea e Sarah Ferguson) che balla scataenata la lap dance.

Praticamente ogni giorno la famiglia reale dispensa perle ai tabloid. E ovviamente il matrimonio dell’erede al trono è “l’evento”. Non c’è da stupirsi che i britannici non mostrino segni di stanchezza per questo spettacolo. L’ultimo sondaggio, per la cronaca, dice che i repubblicani sono al 13%, in calo rispetto a qualche tempo fa, quando erano al 19%.

Gestione cookie