Milano, l’amante non vuole abortire: la fa rapire per convincerla

Pubblicato il 24 Gennaio 2012 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Voleva che lei abortisse il bambino concepito durante la loro relazione. Per questa ragione, un importante manager della Deutsche Bank ha fatto sequestrare una giovane escort. Oggi, su disposizione del gip di Milano Annamaria Zamagni, l’uomo, P.N., 59 anni, è stato arrestato assieme ad altre quattro persone, i tre esecutori del sequestro e un intermediario. Le accuse, a vario titolo, sono sequestro di persona a scopo di estorsione, porto e detenzione di arma.

La escort, 29 anni, italiana, viene sequestrata il 6 marzo scorso a Milano, in zona San Siro, nel box della lussuosa abitazione di proprietà del manager, dove si era trasferita da qualche tempo. In quel momento, la ragazza è al settimo mese di gravidanza, dopo che in precedenza aveva già abortito un bimbo che il manager non aveva voluto. I tre esecutori, due italiani e un sudamericano, la vanno a prelevare nel box di cui avevano le chiavi, loro date dal dirigente bancario. La ragazza sta per parcheggiare la sua auto, quando viene aggredita e minacciata con una pistola e poi portata in una casa di campagna nel Pavese, dove viene trattenuta per un paio di giorni. I sequestratori la liberano per motivi ancora da accertare. Due le ipotesi degli inquirenti: che gli esecutori del sequestro si siano inteneriti vista l’avvenenza e lo stato interessante della ragazza oppure la circostanza che la escort abbia offerto loro più soldi di quanti ne aveva promessi il manager. Quest’ultimo aveva garantito una ricompensa, mai data, di centomila euro a testa per gli esecutori e per l’intermediario, un dentista che l’aveva messo in contatto con coloro che avrebbero dovuto prelevare la giovane.