Andrea G. Pinketts è morto: addio al giornalista e scrittore, aveva 57 anni

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Dicembre 2018 - 18:14 OLTRE 6 MESI FA
Andrea G. Pinketts è morto: addio al giornalista e scrittore, aveva 57 anni

Andrea G. Pinketts è morto: addio al giornalista e scrittore, aveva 57 anni

MILANO – Si è spento oggi, 20 dicembre, all’ospedale Niguarda di Milano, lo scrittore e giornalista Andrea G. Pinketts, pseudonimo di Andrea Giovanni Pinchetti. Aveva 57 anni: era nato il 12 agosto del 1961 nel capoluogo lombardo. Da quanto si è appreso, Pinketts era malato da tempo di tumore e le sue condizioni si erano aggravate da circa una settimana. 

Il suo ufficio era il Trottoir, storico bar milanese in piazza XXIV maggio. Lì era solito scrivere le sue storie, tra una Guinness e una boccata di sigaro. Pinketts è stato autore di numerosi romanzi noir, il cui protagonista Lazzaro Santandrea, investigatore per caso e suo alter ego, si trova spesso al centro di avventure grottesche in una Milano contemporanea.

“Pinketts non era un uomo che faceva lo scrittore di noir, era il noir”. Lo definisce così un suo vecchio amico, compagno delle mille notti sregolate in cui mescolava anarchia, prosa, giallo, fumo e alcol.

Andrea G.Pinketts, vincitore del Premio Scerbanenco e del Myfest, giornalista d’inchiesta, divenuto volto noto grazie a una serie di apparizioni burbere al Maurizio Costanzo Show, assiduo frequentatore della Milano da Bere degli Anni ’80, animatore di vari club e gruppi di amanti del giallo e del noir, era rimasto attivo e graffiante fino all’ultimo, tanto che il 18 novembre scorso, già in carrozzina, aveva organizzato un “flash-mob letterario urbano” dall’ospedale di Niguarda.

Tra i suoi romanzi più celebri si ricordano Lazzaro vieni fuori, pubblicato da Metropolis e poi in Il vizio dell’agnello, Il senso della frase, Il vangelo secondo lo zombie, L’assenza dell’assenzio, editi da Feltrinelli, Il conto dell’ultima cena (Mondadori) e altri.

Al giornalista inoltre si devono alcune inchieste grazie alle quali aveva contribuito alla soluzione di celebri casi di cronaca, come quando trascorse una settimana da clochard per Equire o quando si era infiltrato nella setta dei Bambini di Satana. E ancora quando indagò sul “mostro di Foligno” Luigi Chiatti.