ROVIGO – Antonio Piombo: questo il nome del barista ucciso da due colpi di arma da fuoco (uno al fianco, l’altro alla testa). Il cadavere è stato poi abbandonato lungo l’argine di Garofalo a Canaro (Rovigo) dove è stato ritrovato. A dare l’allarme sono stati dei pescatori.L’omicidio, secondo le prime ricostruzioni, è avvenuto venerdì 27 maggio.
L’uomo – racconta il Mattino di Padova – abitava a Lama Polesine, frazione di Ceregnano sempre nel Rodigino (si era trasferito qui nel 1987 da Fonte, nel Trevigiano) e ogni giorno raggiungeva Padova per lavorare. Il ricordo unanime è la sua gentilezza e cordialità verso i centinaia di pendolari che serviva ogni giorno dal bancone del bar della stazione (…)
E ancora:
Da una prima ricostruzione, comunque, l’assassino, dopo aver sparato a Piombo, gli avrebbe sottratto il cellulare e ogni altro effetto personale, fuggendo poi con la sua auto. Uno scenario che potrebbe far pensare a una rapina finita tragicamente; non è esclusa neppure l’ipotesi della messinscena da parte dell’assassino. Gli inquirenti stanno valutando dunque ogni pista senza tralasciare nulla (…)
Accanto alla pozza di sangue che ha intriso la sabbia dell’argine, alcuni segni di trascinamento, che fanno pensare che l’assassino, una volta uccisa la sua vittima, abbia cercato di sbarazzarsi del corpo gettandolo nell’acqua del Po. Tentativo non riuscito: forse il killer è stato interrotto dall’arrivo di qualcuno e il corpo di Piombo è rimasto riverso sull’argine fino al suo ritrovamento, avvenuto circa un giorno dopo l’omicidio. L’autopsia non è ancora stata fissata, ma avverrà presumibilmente domani o nei giorni subito successivi. La speranza è che il corpo di Antonio Piombo possa dare qualche risposta ai tanti punti interrogativi rimasti.