Bari e Caserta, due donne ammazzate in poche ore. Arrestati i compagni

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Luglio 2017 - 18:42 OLTRE 6 MESI FA
Bari e Caserta, due donne ammazzate nello stesso giorno. Arrestati i compagni

Bari e Caserta, due donne ammazzate nello stesso giorno. Arrestati i compagni

BARI –  A Bari come a Dragoni (Caserta), due donne sono state uccise, due donne quasi coetanee: la prima, Donata De Bello, aveva 48 anni, la seconda, Maria Tino, 49 anni. E in entrambi i casi sono stati arrestati i loro compagni.

L’attuale compagno di Maria Tino le ha scaricato addosso tre colpi di pistola in strada. Il delitto è avvenuto nel pomeriggio. L’uomo, il 61 enne Massimo Bianchi, dipendente della Comunità Montana di Monte Maggiore (Caserta), l’avrebbe uccisa per gelosia, o forse perché la donna voleva interrompere la relazione.

In paese, amici e conoscenti hanno confermato che “stavano insieme e spesso li si vedeva litigare in strada”. Era successo anche la sera di ieri, mercoledì 12 luglio, ma poi i due si riappacificavano. Qualcun altro ha raccontato che la notte scorsa il 61enne avrebbe piantonato la casa della compagna per controllare i suoi movimenti fino alle 5 del mattino. Quel che è certa, al momento, è la dinamica del delitto.

L’uomo ha preso un appuntamento con la Tino nel primo pomeriggio di oggi. La donna lo ha atteso nella piazzetta vicino casa, nel centro storico di Dragoni, seduta su una panchina posta a fianco dell’ ingresso di una chiesetta. Bianchi è arrivato a bordo della sua auto, è sceso ed ha estratto la pistola. La 49 enne, secondo un testimone, ha urlato “no”, ma è servito a poco.

Bianchi ha infatti sparato tre volte contro la 49enne, colpendola al torace. La donna è morto poco dopo. A quel punto il compagno è rimasto accanto al corpo esanime, a vegliarlo, in attesa che arrivassero i carabinieri ed impedendo a chiunque di avvicinarsi. All’ arrivo dei militari ha consegnato loro l’arma usata per il delitto, una pistola calibro 7,65 legalmente detenuta, e si è fatto arrestare.

Poco dopo è iniziato il via vai di amici e parenti, tutti commossi. “Aveva già sofferto molto per l’ex marito” ha detto un’amica della vittima, ricordando quanto accaduto lo scorso anno quando l’ ex coniuge della donna aveva provato ad ucciderla con il coltello (l’uomo è in carcere) – e lei si era miracolosamente salvata. Sotto choc il papà della donna. Maria Tino aveva due figli ed era una lavoratrice socialmente utile. Arrotondava facendo la sarta a casa.

A Bari invece, è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario Marco Basile, il 32enne compagno di Donata De Bello, la donna di 48 anni trovata morta. La De Bello è stata uccisa a coltellate nella giornata di ieri.

Il corpo è stato trovato in camera da letto avvolto in un tappeto. I fendenti sono stati sferrati con un coltello da cucina che è stato ritrovato dai carabinieri. Le coltellate che hanno raggiunto Donatella De Bello non sono state numerose ma una è stata mortale perché avrebbe reciso la giugulare. Tra i due – a quanto si è saputo – c’erano frequenti litigi.

 L’uomo, unico sospettato fin dal ritrovamento del corpo senza vita della donna, è stato interrogato per ore in caserma ma per tutto il tempo ha negato di averla uccisa. Agli investigatori, Basile ha raccontato che i due stavano litigando e che sarebbe stata lei ad aggredirlo minacciando di colpirlo con un coltello. Lui avrebbe quindi provato a difendersi e, nell’abbracciarla, la donna si sarebbe colpita da sola. La versione dei fatti resa dall’uomo non ha convinto gli inquirenti che, al termine dell’ interrogatorio, lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio.