TORINO – La procura di Torino non si rassegna sulla vicenda del bimbo nato da due mamme e come tale, cioè madre A e madre B, registrato nello stato civile. Il procuratore generale Marcello Maddalena è ricorso in Cassazione contro la Corte d’Appello che ha ordinato l’obbligatorietà della trascrizione nello stato civile, con motivazioni che non mancheranno di suscitare polemica a proposito di omogenitorialità.
Il figlio nato da due madri si pone “in contrasto con l’ordine pubblico”. I figli nascono necessariamente, dice il giudice, da due persone di sesso diverso, “principio fondamentale e addirittura immanente” che deriva dal “diritto naturale”. Ricordiamo che il bambino è stato concepito in Spagna tramite inseminazione eterologa vietata in Italia.
Per dire quanto il convincimento del giudice sia lontano dalla corrente di pensiero che legittima invece il provvedimento, basti richiamare come il sindaco Pd di Torino Piero Fassino aveva accolto la sentenza della Corte d’Appello.
“Soggettivamente condivido questa motivazione – ha dichiarato il sindaco – che individua come priorità quella di garantire la massima tutela del bambino, nell’immediatezza e anche in mancanza di una legge. In attesa di una norma – e mi auguro che ci sia prima possibile – questo non ci esime dalla responsabilità di difendere fino in fondo il diritto del minore”.