Discoteche chiuse, sindacato gestori fa ricorso al Tar per chiedere la riapertura immediata

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 17 Agosto 2020 - 20:39| Aggiornato il 18 Agosto 2020 OLTRE 6 MESI FA
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Discoteche chiuse, sindacato gestori fa ricorso al Tar per chiedere la riapertura immediata (foto Ansa)

Discoteche chiuse. I gestori fanno ricorso al Tar del Lazio. Il Silb Fipe, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha deciso di presentare un ricorso.

Disocteche chiuse. I gestori fanno ricorso al Tar del Lazio e chiedono la riapertura immediata delle imprese coinvolte.

A dirlo all’Ansa è Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. La decisione mentre è ancora in corso il direttivo nazionale del sindacato.

Crisanti: “Chiusura discoteche scelta coraggiosa”

Della decisione presa dal Governo plaude iovece il professore Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova. 

“E’ un provvedimento coraggioso, coerente, che mette fine ad una babele di voci e e di provvedimenti, e che sicuramente dà un segnale ai giovani, e avrà un impatto sulla trasmissione del virus”.

“Perchè le discoteche sono un luogo dove sicuramente è favorita la diffusione del virus“. 

Discoteche chiuse, a Rimini ora si teme la movida clandestina

In attesa di sapere quale sarà l’esito del ricorso, le sale da ballo cominciano a tirare le prime somme della decisione.

La riviera romagnola è una delle zone della movida estiva tra le più note d’Italia. Qui, i gestori si stanno chiedendo dove andranno i giovani in cerca di divertimento.

Quello che si teme è la movida clandestina, quella fatta di party abusivi e feste private in ville appartate con tanto alcol e zero controlli.

In una qualunque sera d’estate, di più nei week end, le sole discoteche del comprensorio riminese, una dozzina, erano apaci di contenere migliaia di ragazze e ragazzi da mezzanotte all’alba.

Ora, ci si chiede dove si riverserà questo popolo della notte orfano delle discoteche.

Party nelle ville con piscina senza alcun controllo

Il Silb, l’associazione dei gestori delle sale da ballo, teme insomma che i giovani che prima riempivano le piste andranno ora ad alimentare feste abusive in villa.

Con zero controlli e nessun invito a rispettare distanze o a indossare la mascherina.

Le colline riminesi d’altronde non hanno mai smesso di ospitare party organizzati con tanto di piscina e biglietto d’ingresso.

Per questo si teme che molte comitive di ragazzi faranno scorta di superalcolici al supermercato e organizzeranno la discoteca nella casa di campagna mentre mamma e papà sono in vacanza.

C’è poi tutta una fetta di turisti rimasta a bocca asciutta.

Si tratta di coloro che hanno prenotato la vacanza tra Rimini e Riccione per la fine di agosto agognando la scorpacciata di alcol e di discoteca.

“Sono a Rimini per spaccarmi di brutto, devo tornare a casa che mia madre non mi deve nemmeno riconoscere”. 

A dirlo era un turista neo maggiorenne alla vigilia di Ferragosto al tavolo di una pizzeria insieme agli amici bergamaschi.

“Non so cosa faremo, ma ci ubriacheremo”, gli facevano coro due ventenni milanesi.

Tutta questa fetta di turismo che viene definito “basso” ha comunque  contribuito non solo a costruire il mito della Riviera romagnola, ma anche a creare indotto e pagare stipendi. Tutta questa gente si trova ora senza una casa (fonte: Ansa).