Blitz anti Casalesi. Sequestrato cavallo, arrestato fantino

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Settembre 2015 - 08:15 OLTRE 6 MESI FA
Blitz anti Casalesi. Sequestrato cavallo, arrestato fantino

Blitz anti Casalesi. Sequestrato cavallo, arrestato fantino

NAPOLI – Blitz, all’alba di martedì 15 settembre, contr il clan camorristico dei Casalesi. La Dia di Napoli ha eseguito 44 ordinanze di custodia cautelare. Nel mirino degli investigatori c’è in particolare una fazione del clan dei Casalesi, quella che fa capo alla famiglia Russo. E’ emerso il coinvolgimento nella gestione di slot machine e video poker. Sequestrate cinque aziende e 3.200 slot machine.

La famiglia Russo, dopo i numerosi arresti nei confronti della potente cosca dei Casalesi attiva nel Casertano, si sarebbe collocata secondo le indagini ai vertici dell’organizzazione. L’inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Sono state sequestrate cinque aziende operanti nel settore delle slot e dei videopoker per un valore stimato in 20 milioni di euro (3.200 le slot machine sequestrate in vari esercizi commerciali in Campania, Lazio e Toscana.

Le accuse contestate a vario titolo sono di associazione camorristica, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza e riciclaggio, tutti reati aggravati dalla finalità mafiosa. L’indagine riguarda le attività del gruppo Schiavone-Russo, indicato come il nucleo centrale dell’organizzazione, comandato da Francesco Schiavone, detto Sandokan, e da Giuseppe Russo, ‘o Padrino, entrambi detenuti.

In manette anche un fantino.    Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi oltre a esponenti del clan, imprenditori e commercianti, anche un noto fantino accusato di aver consapevolmente condotto il cavallo Madison Om, ritenuto di fatto di proprietà di Massimo Russo, esponente del clan soprannominato Paperino (guarda il video pubblicato da Corriere Tv in fondo al pezzo).

Dopo la cattura di numerosi esponenti di primo piano del clan la famiglia Russo, secondo gli inquirenti, avrebbe assunto un ruolo di vertice: Corrado (l’unico fratello libero) e Raffaele Nicola Russo sono ritenuti i reggenti del clan dei Casalesi ai quali sarebbe stato affidato il compito di riorganizzare le fila “soprattutto da un punto di vista militare”, come sottolineano gli investigatori. Gli sviluppi dell’inchiesta si fondano su intercettazioni e sulle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia.

I Russo si erano imposti – spiegano gli inquirenti – nella gestione delle estorsioni e del controllo degli appalti, in rapporti con rappresentanti delle amministrazioni locali, e nel controllo – anche attraverso commercianti e imprenditori “compiacenti” – delle principali attività economiche. Tra queste il monopolio di slot machine e videopoker in bar delle provincia di Caserta e in numerosi della provincia di Napoli. Un settore gestito, secondo le indagini, attraverso prestanome incensurati.