Estate è sempre tempo di abbandoni per i cani

Pubblicato il 22 Luglio 2011 - 23:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’estate è tempo di ferie, relax, spiagge assolate, il momento tanto atteso in cui si parte per lasciare a casa preoccupazioni, ansie, gli stressanti ritmi quotidiani e…i cani. Si perché come ogni anno i migliori amici dell’uomo vengono abbandonati, però con tecniche sempre più raffinate. Prima si usava legarli ad un palo e lasciarli lì, o farli scendere in autostrada con la scusa di fargli fare la pipì e sfrecciare via. Adesso si chiamano le associazioni animaliste, e con le scuse più disparate ci si lava la coscienza affidandoli alle loro cure.

“Se dalle statistiche sembra che gli abbandoni siano diminuiti non bisogna credere che meno padroni vogliano disfarsi dei loro animali – dice Roberta Oteri dell’associazione Canili Milano Onlus – semplicemente quei dati si riferiscono ai cani lasciati per strada e raccolti dalle strutture pubbliche, il cui numero è effettivamente diminuito. Ma questo è dovuto all’introduzione del micro chip, non ad un improvviso buon cuore”.

Da 5 anni infatti è obbligatorio mettere un microchip sottopelle ad ogni cane nella zona del collo, che contiene un numero a 16 cifre, visibile con degli speciali apparecchi che hanno i veterinari e nei canili, e permette di risalire al padrone. Chiunque si renda responsabile dell’abbandono di un cane è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.

E quindi l’astuto padrone che fa? Lo abbandona comunque, ma alle cure di un’associazione. “Telefonano con le scuse più disparate – racconta la Oteri – o c’è un bambino in arrivo e non hanno più il tempo di badare al cane, o sorgono improvvise allergie all’animale, o devono traslocare e nella nuova casa non c’è più spazio per Fido. Una volta mi è toccato sentire anche che la povera bestia non era più benvoluta perché puzzava”.

Quindi, se i cuccioli abbandonati barbaramente per strada sono di meno, quelli lasciati come pacchi postali ai volontari sono in aumento: “L’anno scorso in questo periodo avevo già ricevuto un centinaio di richieste di accogliere degli ex migliori amici dell’uomo nella nostra struttura. Quest’anno a luglio siamo già sulle 150”, spiega la Oteri. Ciò che spinge a disfarsi degli amici pelosi a ridosso delle ferie è anche il fatto che molte strutture alberghiere in Italia non sono attrezzate per ricevere gli animali e impongono alle persone di lasciarli a casa: “Da poco ho accolto in casa mia un piccolo chiuaua abbandonato, troppo spaventato per poter essere messo in canile- s’infervora la Oteri – e avevo trovato una signora che sarebbe stata felicissima di accoglierlo: il problema è che aveva già pagato l’albergo per le vacanze, che le impediva di portare con sé il piccolo. Così con suo grande rammarico è stata costretta a rinunciare, e il cucciolo è ancora senza un padrone”.

Abbandonare i cani non è solo un segno dell’inciviltà per chi se ne rende responsabile, ma può avere conseguenze pericolose per tutti gli altri esseri umani: un animale randagio è smarrito e spaventato, a volte non si rende conto delle sue azioni e può attraversare la strada all’improvviso, provocando un incidente. Negli ultimi dieci anni si sono verificati, nella sola rete autostradale, 45mila scontri stradali gravi causati da animali smarriti e/o abbandonati, con un bilancio di 200 morti e 4.000 feriti.

Oltre che a scongiurare il pericolo di un incidente, fermarsi a soccorrere i cani abbandonati e malconci è utile anche per evitare di incorrere in sanzioni amministrative: il nuovo Codice della Strada infatti introduce l’obbligo per chiunque di fermarsi a soccorrere un animale ferito, e per chi non lo fa è prevista una sanzione amministrativa. Però almeno una buona notizia c’è: “Le adozioni comunque nel periodo estivo vanno molto bene. Ad agosto l’anno scorso avevo già affidato una decina di cani” conclude la Oteri. Il profilo del quattro zampe più gettonato? Di piccola taglia, di buon carattere, a pelo corto (per paura dei peli in giro sui tappeti) e di colore chiaro.