Carcere Opera Milano, assistente capo pestato da detenuto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Giugno 2016 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA
Carcere Opera Milano, assistente capo pestato da detenuto

Carcere Opera Milano, assistente capo pestato da detenuto

MILANO – Un assistente capo della Polizia penitenziaria è rimasto ferito dopo essere stato aggredito da un detenuto, che aveva incendiato la sua cella nel carcere di Opera (Milano). Ne dà notizia il segretario milanese della Uilpa Polizia Penitenziaria, Francesco Guerriero, il quale sottolinea che “una strana e subdola sorte ha voluto che mentre all’interno della struttura si svolgeva un convegno su iniziativa di ‘Nessuno tocchi Caino’ a garanzia dei diritti dei detenuti” un “uomo dello Stato subiva un violento pestaggio”.

“Assistere allo scenario di un collega sdraiato su una lettiga contorcersi dal dolore è stato straziante – spiega Guerriero – aveva il ginocchio sinistro fuori asse e diversi tagli sul viso”.

Il sindacalista racconta: “Da una sommaria ricostruzione l’autore del pestaggio è stato un giovane detenuto orientale. Nel primo pomeriggio, per motivi ancora da definire, ha incendiato la stanza di pernottamento come atto dimostrativo e di protesta nei confronti dell’Amministrazione Penitenziaria. Nel momento in cui gli agenti conducevano l’evacuazione della stanza e mettevano in sicurezza la sezione, il detenuto ha approfittato dell’apertura per scagliarsi contro il personale. Nel tentativo di contenerlo l’assistente capo, a causa della frenetica violenza di calci e pugni subiti, secondo i primi accertamenti del medico di guardia, ha riportato frattura scomposta del ginocchio e traumi sparsi sul volto”.

Sull’episodio interviene anche Calogero Marullo, segretario regionale Uilpa: “Corre l’obbligo di sfatare il mito di un carcere di eccellenza ove tutto sembra perfetto. Opera purtroppo pubblicizza il volto della novità e sperimentazione di un modello funzionale di vigilanza dinamica, si promuove come sostenitore di vari eventi extra moenia e attività teatrali, ma dimentica il suo lato buio della sicurezza e la serenità di chi è impegnato in prima linea”.