Chiara Gualzetti, i messaggi del killer a un’amica: “Questa è depressa, l’ho presa a calci in testa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2021 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA
Chiara Gualzetti, i messaggi del killer a un'amica: "Questa è depressa, l'ho presa a calci in testa"

Chiara Gualzetti, i messaggi del killer a un’amica: “Questa è depressa, l’ho presa a calci in testa”

Il killer sedicenne di Chiara Gualzetti, dopo aver ucciso la ragazza, ha scritto a una sua amica: “Questa è depressa, l’ho presa a calci in testa“. E proprio l’amica, che non capiva di cosa stesse parlando ha raccontato tutto ai genitori e poi i carabinieri. Lo ha fatto dopo aver appreso la notizia della scomparsa di Chiara Gualzetti, poi trovata morta in un bosco.

I messaggi del killer di Chiara Gualzetti all’amica

“Questa è depressa – ha scritto il killer all’amica -. L’ho fatto, me l’ha detto lui (il demone che si sentiva dentro ndr). Lei mi urtava i nervi. L’ho presa a calci in testa, mi sa che mi sono rotto un piede. Ho fatto delle foto”. Messaggi inviati domenica mattina dopo le 10, poche ore dopo l’omicidio. Già qualche giorno prima, in altri messaggi, il giovane aveva descritto le sue intenzioni: “Domenica farò fuori una ragazza, già stavo per perdere il controllo, allora ho dovuto fare un patto con lui e almeno ho un po’ colmato la sua sete”.

La raccolta fondi per Chiara

“In queste ore su richiesta dei genitori di Chiara che hanno chiesto il nostro supporto, è stata attivata una raccolta fondi nata per aiutare la famiglia a sostenere le prime necessarie spese legali”. Lo dice il sindaco di Valsamoggia Daniele Ruscigno, condividendo il link a cui si può accedere per donare (https://www.ideaginger.it/progetti/giustizia-per-chiara-gualzet ti.html) per la famiglia di Chiara Gualzetti, la sedicenne uccisa il 27 giugno nel parco dell’Abbazia di Monteveglio (Bologna).

“Chiunque – prosegue il sindaco – può partecipare con la cifra che preferisce proprio perché ognuno si deve sentire libero di muoversi se e come meglio crede. La piattaforma accetta ogni tipo di pagamento: principali carte di credito, carte prepagate, Paypal, Satispay e bonifico bancario. Abbiamo verificato che la piattaforma Ginger fosse affidabile e che accettasse tutte le principali forme di versamento, specialmente in un momento in cui le raccolte fondi proliferano e ci si può trovare spaesati o diffidare degli strumenti proposti. In questo caso i fondi raccolti, che con massima trasparenza saranno visibili sulla piattaforma in ogni momento, andranno direttamente alla famiglia. Questa è attualmente l’unica raccolta ufficiale e mi raccomando di fare attenzione ai tentativi di truffa che purtroppo anche in queste dolorose vicende possono esserci”.