Contratti, Marcegaglia: “Possibile cambiare la riforma del 2009”

La posizione di Federmeccanica, che guarda alla possibilità di contratti aziendali che possano anche sostituire il contratto collettivo, potrebbe andare oltre il settore dei metalmeccanici ed essere recepita nel contesto più ampio dell’accordo del 2009 sulla riforma del modello contrattuale. Lo indica, come una possibilità da valutare, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

”Stiamo valutando, è possibile, ci ragioneremo anche con i sindacati. Si puo’ dire che c’è anche questa possibilita”’, ha detto la leader degli industriali indicando che il percorso avviato da Federmeccanica ”non uccide” la riforma del contratto. Da Federmeccanica, sotto la spinta degli accordi separati tra Fiat e sindacati, per Emma Marcegaglia è arrivata una ”proposta immediata e tempestiva di modernizzazione”.

Il percorso indicato da Federmeccanica si intreccia con il confronto tra Confindustria e Fiat per riportare nel sistema di rappresentanza degli industriali gli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori. ”La strada può essere proprio quella che propone Federmeccanica”, dice Emma Marcegaglia, che su questo punto ribadisce: ”Do per buone le parole di Sergio Marchionne, non vedo perche’ mi avrebbe dovuto dire cose che non vuole fare. Noi non obblighiamo nessuno ad entrare o uscire da Confindustria, l’adesione è volontaria”.

Quanto al percorso di Federmeccanica su contratti aziendali, Confindustria ”sarà al fianco” della federazione delle industrie meccaniche ma, indica Emma Marcegaglia, ”di fronte ad un argomento di questa portata”, avrà un ruolo diretto nel confronto sia pur con l’attenzione ”ad evitare invasioni di campo”. La leader degli industriali ha anche ribadito la sua posizione sul confronto per arrivare a nuove regole sulla rappresentanza: rispetto alla proposta della Cgil, dice, ”c’è qualcosa che non ci va bene ma consideriamo una cosa molto positiva riavviare il dialogo. Su questo tema è dal 2004 che aspettiamo una proposta dai sindacati”. Emma Marcegaglia ha anche ribadito che sulla rappresentanza e’ ”contraria a nuove regole per legge: ci deve essere un accordo tra le parti”.

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