Cosenza, muore dopo trasfusione. “Nel sangue c’erano germi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Luglio 2013 - 18:44 OLTRE 6 MESI FA
Cosenza, muore dopo trasfusione. "Nel sangue c'erano germi"

Cosenza, muore dopo trasfusione. “Nel sangue c’erano germi”

COSENZA – Morire per una trasfusione di sangue contaminato. E’ quello che sarebbe successo, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, ad un uomo di 75 anni di Cosenza. Si era presentato in ospedale per una forte anemia e i medici avevano deciso di sottoporlo ad una trasfusione ma, improvvisamente, ha avuto un malore e dopo alcune ore è morto.

I familiari dell’uomo hanno deciso di presentare una denuncia perché dalla relazione di un primario dell’ospedale è emerso che il sangue era contaminato da germi.

Il settantacinquenne era affetto da leucemia cronica linfatica dal 1989 e, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, le sue condizioni di salute erano buone.

Nei giorni scorsi si è presentato al pronto soccorso dell‘ospedale Annunziata di Cosenza con una diagnosi d’ingresso di ”stato anemico”. I medici hanno deciso quindi di sottoporlo ad una trasfusione. Nel preciso momento in cui il sangue dalla sacca è defluito nella vena, l’uomo ha iniziato improvvisamente a tremare e la temperatura corporea è aumentata vertiginosamente. L’infermiere ha immediatamente staccato la sacca di sangue ed ha provveduto a fargli una flebo di glucosio.

Le condizioni cliniche dell’uomo sono via via peggiorate e dopo alcune ore è morto. I familiari hanno deciso di richiedere una copia della cartella clinica. Da qui hanno scoperto che la morte è stata causata da uno ”shock settico da serratia marcescens”.

Nella cartella è stata trovata anche la relazione di un primario dell’ospedale dalla quale si evince che ”sorge l’inquietante sospetto di altra sacca di sangue contaminato da germi patogeni”.

Scrive sempre l’Ansa:

Nei giorni successivi alla morte del settantacinquenne i familiari hanno saputo che ”che alcune sacche utilizzate per le trasfusioni – è scritto nella denuncia – erano infette e che vi erano stati altri due episodi di contaminazione: uno ha interessato un giovane che è riuscito a superare la crisi e l’altro si è concluso, purtroppo, con un altro decesso”. Dalla relazione del primario veniva confermato il fatto che ”non solo l’unità di microbiologia – è scritto nella denuncia – ha comunicato la presenza di un batterio gram-negativo nel sangue di nostro padre, in buona salute prima della trasfusione, ma sollevava il sospetto che, ad oggi, vi siano in circolazione altre sacche di sangue contaminate da germi patogeni”.