Costa Concordia: dopo lo "schiaffo" del gip i pm puntano sul Riesame

Pubblicato il 20 Gennaio 2012 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

GROSSETO, 19 GEN – Dopo lo 'schiaffo' del gip, che ha annullato il fermo in carcere per Francesco Schettino, i pm di Grosseto si sono concentrati nelle ultime ore sulla preparazione del ricorso al tribunale del riesame in cui ribadiranno la convinzione dei loro timori circa il pericolo di fuga all'estero e di inquinamento delle prove da parte del comandante della nave Costa Concordia. Il ricorso viene presentato al riesame di Firenze e fin da ieri ha impegnato a lungo il procuratore Francesco Verusio e i sostituti Pizza, Leopizzi e Navarro nella sua elaborazione.

La decisione del giudice del riesame, infatti, viene percepita dai pm grossetani come basilare per il proseguimento dell'inchiesta giacche' il gip Valeria Montesarchio nella sua ordinanza ha disarticolato l'impianto proposto dai pm, anche bollando come 'mera ipotesi investigativa' la temuta fuga di Schettino e quindi annullando la custodia cautelare in carcere a favore di una misura agli arresti domiciliari per pericolo di 'reiterazione di reati' colposi. Tuttavia, il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, ha tenuto a precisare che il ''ricorso contro l'ordinanza fa parte della normale dialettica tra procura e, in questo caso, giudice per le indagini preliminari. Non ci sono contrasti, ma un normale confronto tra uffici che si pongono in modo diverso sulla stessa questione''. Verusio ha cosi' ridimensionato, parlandone nel pomeriggio con i giornalisti, l'interpretazione data ai diversi punti di vista di procura e gip.

L'attenzione per il riesame non blocca comunque gli accertamenti investigativi, affidati a carabinieri, guardia costiera, guardia di finanza, polizia, vigili del fuoco. Indagini che il procuratore Verusio ha voluto 'proteggere' oggi richiamando i mass media a non esercitare ''pressing mediatico'' nei riguardi della procura. E' il secondo giorno consecutivo che il pm rivolge questo invito agli organi di informazione.

E tutto questo mentre emerge che le comunicazioni tra la catena di comando della Costa Concordia e la propria compagnia, nelle fasi concitate dell'emergenza sono uno dei 'target' dell'inchiesta: questo e' uno scenario su cui i pm starebbero attendendo riscontri dalle indagini. Ma eventuali, nuove, responsabilita' non sono ancora emerse. ''Non ci sono altri indagati'', oltre al comandante Francesco Schettino e al primo ufficiale di plancia Ciro Ambrosio, ha detto Verusio per la terza volta in tre giorni. ''Decideremo alla fine delle indagini se ci sono altre responsabilita' da coinvolgere in questa inchiesta'', ha quindi aggiunto.

Oggi, peraltro, un legale della Costa Crociere, l'avvocato Marco De Luca, si e' recato in procura costituendo la compagnia parte offesa e dando la disponiblita' a collaborare con gli inquirenti. La compagnia di navigazione non sta ferma: oggi ha fatto emergere di aver sospeso dall'organico il comandante Francesco Schettino, ha diffuso un comunicato relativo ai rimborsi per i passeggeri, e, appunto, ha inviato lo stesso legale De Luca in procura per offrire collaborazione all'inchiesta. In procura anche gli avvocati di 35 turisti russi che erano a bordo e che per primi hanno promesso di costituirsi parte civile nel processo, quando ci sara'. Sempre sulle indagini, e' stato completato il recupero della 'scatola nera', eseguito dal gis dei carabinieri con il prelevamento di tutti gli hard disk della plancia di comando, e' nuovo impulso per ottenere dati oggettivi su cosa avvenne nella navigazione davanti all'Isola del Giglio la sera del 13 gennaio.