Covid, Sicilia e Sardegna tornano in zona rossa nelle mappe dell’Unione Europea. La maggior parte d’Italia in giallo

Sicilia e Sardegna tornano in rosso nelle mappe aggiornate pubblicate oggi dall’Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che vede un aumento dei casi almeno in mezza Europa.

Aggiornamento dell’articolo delle ore 17:17.

Sicilia e Sardegna in zona rossa nelle mappe europee, la gran parte d’Italia è in giallo 

La maggior parte dell’Italia vira in giallo, mentre restano verdi soltanto Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata al Sud, e Valle d’Aosta e Piemonte al Nord. La Spagna è quasi interamente rosso scuro, e rossa la maggior parte di Grecia e Francia. 

Anche gran parte dell’Olanda, Cipro e la Corsica sono in rosso scuro, ovvero i casi di Covid sono più di 500 ogni 100mila abitanti. Interamente rossi Irlanda e Portogallo (tra 200 e 500 casi ogni 100mila abitanti), parzialmente rossa la Danimarca. Salve per ora, quindi restano in verde, Germania, Austria, Polonia e tutti Paesi dell’Europa dell’Est, oltre a Svezia, Finlandia e Norvegia.

Mancano medici a bordo, a rischio vacanze in Sicilia e Sardegna

Mancano medici di bordo disponibili a imbarcarsi sulle navi che battono bandiera italiana, e in piena stagione estiva è una carenza che rischia di “far esplodere l’emergenza con centinaia di cittadini bloccati sulle banchine e impossibilitati a muoversi da e per le isole”.

Rischiano di saltare le vacanze in traghetto. Confitarma e Assarmatori, le due associazioni che riuniscono gli armatori italiani lanciano l’appello al ministro della Salute Speranza con una lettera aperta, per chiedere una soluzione.

Speranza ha già risposto con una circolare che estende di 30 giorni l’autorizzazione a imbarcare medici abilitati all’esercizio della professione in mancanza di medici di bordo abilitati con un concorso quinquennale, in modo da semplificare gli imbarchi, e gli armatori ringraziano ma non basta perché con il Covid la situazione si è aggravata: è difficile in generale trovare medici e a maggior ragione da imbarcare, perché tutti quelli disponibili sono già impegnati su pandemia e campagne vaccinali.

Mancano medici a bordo, Confitarma e Assarmatori chiedono una deroga alla norma italiana

Per risolvere la situazione Confitarma e Assarmatori chiedono una deroga alla norma italiana che prevede la figura professionale del medico di bordo per navi che imbarcano più di 499 passeggeri su tratte di navigazione superiore a 6 ore (di fatto quasi tutti i collegamenti con le isole maggiori) in modo che sia consentita invece l’adozione delle norme internazionali della Maritime labour convention del 2006, più flessibili, che prevedono l’obbligo del medico di bordo solo se il viaggio supera i 3 giorni e i passeggeri sono più di cento.

Inoltre Confitarma e Assarmatori chiedono la possibilità di ricorrere all’utilizzo del servizio di assistenza medica 24 ore su 24 fornito dal Cirm – Centro internazionale radio medico.

Si rischia un'”emergenza sociale”, ribadiscono gli armatori, per i traghetti che collegano Sardegna e Sicilia ma non solo, perché sulle linee internazionali ci sono già “centinaia di passeggeri prenotati su traghetti armati dalle nostre imprese associate che, non potendo essere superato il limite dei 499 passeggeri a causa della mancanza del medico di bordo, vengono “ceduti” ad altri operatori concorrenti” che non hanno “una simile arcaica rigidità” di norme.  

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