Donna uccisa a Palermo: interrogato un barbone

Pubblicato il 2 Maggio 2012 - 11:16 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – Gli investigatori della squadra mobile di Palermo hanno interrogato a lungo un barbone di 50 anni nell’ambito delle indagini sull’uccisione di Antonietta Giarrusso, 65 anni, massacrata a coltellate sabato scorso a Palermo all’interno del suo negozio di parrucche in via Dante, in pieno centro. Il cadavere della donna e’ stato trovato nel retrobottega con un paio di forbici conficcate in gola.

Il clochard, che soffrirebbe di disturbi psichici, sarebbe stato visto sabato mattina da alcuni testimoni aggirarsi nella zona in stato di alterazione. Al termine di una serie di accertamenti non e’ stato adottato alcun provvedimento di fermo nei suoi confronti, ma solo il trattamento sanitario obbligatorio presso un reparto psichiatrico.

Gli investigatori non escludono al momento alcuna pista: sia quella di un tentativo di rapina finito nel sangue, anche se nella cassa del negozio sono stati trovati mille euro, sia il movente privato legato a una vendetta personale.

L’assassino, subito dopo il delitto, ha portato con se’ il manico del coltello con il quale ha sferrato 27 fendenti sul corpo della donna ed ha chiuso a chiave il negozio.

Il clochard interrogato dalla polizia nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Antonietta Giarrusso, la titolare di un negozio di parrucche assassinata a colpi di forbice e coltello lunedi’ scorso, e’ stato sottoposto al prelievo del dna.    Gli inquirenti confronteranno il profilo genetico dell’uomo, sottoposto a tso e ricoverato in un reparto psichiatrico, con eventuali tracce biologiche che verranno trovate sulla scena del delitto e sulla vittima: il medico legale sta cercando di accertare la presenza di resti sotto le unghie della Giarrusso.

La pista del clochard, noto nella zona per i suoi atteggiamenti aggressivi, non convince pero’ la polizia. La commerciante era infatti molto guardinga ed era solita chiudersi nel negozio a chiave. Dalle indagini, pero’, risulta che la donna abbia aperto al suo omicida – elemento che fa pensare che lo conoscesse – e difficilmente la Giarrusso avrebbe fatto entrare il barbone.  Secondo gli inquirenti la vittima era diventata molto diffidente e timorosa da quando aveva fatto arrestare due tossicodipendenti che chiedevano soldi ai commercianti della zona. Una circostanza che in un primo momento aveva fatto ipotizzare un delitto per vendetta. Ma i due sarebbero stati esclusi dalla lista dei possibili killer: una e’ morta due anni fa, l’altro e’ detenuto.