Eataly Firenze, lavoratori in sciopero: “Il 50% dei contratti non rinnovato”

Eataly Firenze, lavoratori in sciopero: "Il 50% dei contratti non rinnovato"
Eataly Firenze, lavoratori in sciopero (Foto da Twitter)

FIRENZE – Primo sciopero, il 30 agosto, per i lavoratori della catena di store enogastronomici Eataly: a indire la protesta, in corso il 30 e 31 agosto, un gruppo di giovani dello store di Firenze, che hanno denunciato la “dismissione, da parte dell’azienda, del 50% del personale” reclutato a dicembre, quando, alla presenza del non ancora premier ma sindaco del capoluogo toscano Matteo Renzi e del patron del marchio, Oscar Farinetti, il negozio fu aperto in via Martelli, in pieno centro, a pochi passi dal Duomo.

In 120 furono chiamati a prestare servizio nel primo punto toscano del gruppo enogastromico internazionale, che, oltre a due ristoranti per crociere, conta 11 shop in Italia (tra i quali Torino, il primo a essere aperto nel 2007, poi Milano, Roma, Bologna e Bari), svariati all’estero, come Istanbul, Tokyo, New York, Chicago, ed ogni anno realizza un fatturato che si aggira intorno ai 300 milioni di euro.

A distanza di otto mesi, però, come hanno spiegato i giovani in sciopero, tutti ‘condannati’ dalla scure del mancato rinnovo:

“Eataly ha comunicato lo stop dei contratti per praticamente metà del personale, ingaggiato tra l’altro attraverso un’agenzia interinale. Un dato che testimonia come lo sbarco a Firenze in pompa magna con oltre 100 dipendenti fosse soltanto uno spot, mentre la realtà è fatta di precariato e sfruttamento”.

Giuseppe Cazzato dei Cobas, la sigla che ha sostenuto la protesta e il presidi di fronte allo shop, ha inoltre sottolineato come

“meno del 10% degli addetti di Eataly a Firenze sono stati assunti direttamente dall’azienda”,

aggiungendo anche che, all’interno del negozio,

“manca la rappresentanza sindacale e la direzione, sistematicamente, si rifiuta di ascoltare le richieste dei lavoratori”.

Di fronte allo store, rimasto regolarmente aperto, alcune decine di manifestanti, che hanno sventolato bandiere e striscioni contro il precariato. Nel corso della protesta è stato anche distribuito un singolare volantino, rivolto soprattutto ai clienti di Eataly. Il foglio è infatti corredato da un tagliando staccabile da consegnare alle casse, con la scritta “Solidale con i lavoratori dello store Eataly di Firenze, da domani non comprerò più nei vostri negozi. Un cliente non indifferente”.

Nel documento i lavoratori spiegano anche di riconoscere la “franchezza” di Eataly nel suo slogan di punta: ‘Eataly è l’Italia’:

“contratti precari, licenziamenti, sfruttamento. In pratica, una fotografia del nostro Paese”.

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