Alatri. il massacro di Emanuele Morganti: fermati i fratellastri Mario Castagnacci e Paolo Palmisani

Emanuele Morganti: arrestati i fratellastri Mario Castagnacci e Paolo Palmisani. Forse un drink...
Emanuele Morganti: arrestati i fratellastri Mario Castagnacci e Paolo Palmisani. Forse un drink…

ROMA – Emanuele Morganti: fermati i fratellastri Mario Castagnacci e Paolo Palmisani. Forse un drink… Due italiani noti alla Polizia per appartenere alla delinquenza locale sono stati fermati nella notte dai carabinieri della compagnia di Alatri per l’omicidio di Emanuele Morganti, il ragazzo 20enne picchiato fuori dalla discoteca Mirò della cittadina in provincia di Frosinone e morto dopo due giorni di agonia. Due fratellastri che  sono stati rintracciati a Roma dove uno dei due lavora come cameriere e dove si erano nascosti presso parenti.

Si tratta di Mario Castagnacci (27 anni), ritenuto l’esecutore materiale di uno dei pestaggi, quello purtroppo risultato fatale, e Paolo Palmisani (20 anni). Le indagini proseguono in un clima di omertà e sarebbero in corso accertamenti sull’aggressione subita nella notte da due dei giovani sospettati di aver massacrato Emanuele.

“La vicenda è di una gravità spaventosa perché per motivi banali, una lite per una bevanda, si è arrivati alla morte di un ragazzo innocente e perbene. Tutto nato da un diverbio in discoteca non con un ragazzo albanese”. Così il Procuratore capo di Frosinone Giuseppe De Falco. Al vaglio degli investigatori l’ipotesi che causa scatenante dell’efferatezza delle aggressioni forse un mix di alcol e droga assunto dagli autori.

“Una volta fuori da locale e in posti diversi ci sono state più aggressioni da parte di alcune persone, aggressioni con modalità diverse ed intensità diverse – ha aggiunto il Procuratore -. Sono stati usati un manganello e un tubolare ma non sono stati rinvenuti. Dopo la prima aggressione Emanuele ha cercato di allontanarsi ed è stato seguito poi è ritornato per prendere la ragazza ed è stato nuovamente aggredito. Le due persone fermate gravitano in ambienti delinquenziali, e non escludiamo che abbiano inteso affermare una propria capacità di controllo del territorio, e stiamo verificando se il comportamento violento sia stato determinato anche da abuso di alcool e sostanze stupefacenti”.

 

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