Enel inaugura la prima centrale a idrogeno, sarà interamente “made in Italy”

Pubblicato il 13 Luglio 2010 - 00:48 OLTRE 6 MESI FA

Enel guarda al futuro dell’energia e intanto piazza a Fusina, in una lingua di terra veneziana, il primo impianto al mondo alimentato a idrogeno. Una centrale per la quale sono stati investiti 50 milioni di euro e che per l’ad di Enel Fulvio Conti è ”una perla dal punto di vista ingegneristico”. L’inaugurazione è stata quella delle grandi occasioni con la presenza del presidente del Veneto Luca Zaia, del sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, della presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, del responsabile Area Ricerche Enel Sauro Pasini, degli assessori regionali Renato Chisso, Maurizio Conte, Roberto Ciambetti.

Il Veneto, ha ricordato Zaia, si ”pone ancora una volta in prima fila, ha il coraggio di rischiare e di investire nell’innovazione, tenuto conto che questa e’ anche la dimostrazione della nostra attenzione all’ambiente. In questa prospettiva noi nella Green Economy vogliamo esserci, per arrivare al 17% di energia da fonti rinnovabili”. Conti ha auspicato futuri sostegni dal Veneto sul fronte delle energie alternative e rinnovabili e Zaia ha raccolto l’invito, avvertendo però che devono essere ”evitate speculazioni. Chiediamo – ha detto il governatore – che si vincolino questi impianti ai proprietari dei terreni”.

Il sogno cullato nel 2003 è così oggi diventato una realtà, grazie ad una cooperazione tra Enel, Regione Veneto, Ministero dell’ Ambiente e Associazione industriali di Venezia, e la scelta di Fusina come sede della sperimentazione è dovuta alla presenza della centrale termoelettrica a carbone e del vicino polo petrolchimico di Marghera che ha fornito le materie prime. L’impianto, con una potenza di 16 Mw, ha un rendimento elettrico complessivo pari al 41,6%, è in grado di produrre 60 mln di kilowattora all’anno e può soddisfare l’esigenza di 20 mila famiglie, evitando l’emissione di 17 mila tonnellate di C02.

Per il momento Fusina non darà risparmi ai veneti. I costi per produrre idrogeno, ha spiegato Conti, sono ancora alti e ”non esiste ancora una tecnologia competitiva. Tanto è vero che il costo dell’energia che fornisce 20 mila famiglie e’ 5/6 volte più costoso di un impianto normale”. Ma la strada di Enel per le energie rinnovabili è già tracciata e contempla, tra l’altro, l’impianto a carbone pulito a Porto Tolle per il quale ”si sta completando l’iter organizzativo” entro gli inizi del 2011. Questa centrale si accompagna ad un altro progetto innovativo che, ha osservato Conti, ”è quello che cattura l’anidride carbonica. Rendendo così l’impianto di Porto Tolle il più avanzato al mondo”.