Eurolat, Cesare Geronzi assolto. Cragnotti condannato

Eurolat, Cesare Geronzi assolto. Cragnotti condannato
Sergio Cragnotti (Foto Lapresse)

ROMA – L’ex presidente del Banco di Roma, Cesare Geronzi, è stato assolto dall’accusa di bancarotta nell’ambito del processo per l’operazione Eurolat. Secondo i giudici del tribunale di Roma la Parmalat di Calisto Tanzi non fu costretta ad acquistare, tra il 1999 e il 2000, “al prezzo incongruo” di 829 miliardi di lire Eurolat, il ramo lattiero-caseario del gruppo Cirio che in realtà valeva 629 miliardi.

Nell’ambito dello stesso processo i giudici hanno assolto l’ex componente del Consiglio di amministrazione di Cirio, Riccardo Bianchini Riccardi, e condannato a 5 anni e mezzo di reclusione l’ex patron di Cirio, Sergio Cragnotti. L’ex presidente della Lazio è stato condannato in relazione ad un singolo episodio: la distrazione di 64 miliardi di lire del cosiddetto “patto di non concorrenza”. Agli imputati la Procura contestava oltre alla bancarotta anche il reato di concorso in estorsione, accusa, quest’ultima, da cui è stato assolto anche Cragnotti.

Il processo riguardava l’operazione che portò nel 1999 alla acquisizione da parte della Parmalat del ramo lattiero-caseario di Cirio, a un prezzo, giudicato incongruo della procura, di 829 miliardi di vecchie lire.

Nel processo per la bancarotta di Cirio, invece, Cragnotti e Geronzi sono stati condannati in appello rispettivamente a 8 anni e 8 mesi e a quattro anni. ll crac Cirio avvenne nel 2003, quando furono mandate in default obbligazioni per 1,125 miliardi di euro coinvolgendo decine di migliaia di risparmiatori. L’accusa ha provato come attraverso le emissioni di bond, il rischio sia stato spostato dalle banche esposte con Cirio, sui risparmiatori, rimasti alla fine con il cerino in mano.

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