Fiat: i lavoratori dell’ex Bertone dicono sì all’investimento, 886 sì 111 no

Pubblicato il 3 Maggio 2011 - 21:28 OLTRE 6 MESI FA

L'ad Fiat Sergio Marchionne

TORINO – I lavoratori dell’ex Bertone hanno detto sì all’investimento da parte della Fiat. Nel referendum hanno votato a favore 886 operai, contro 111. All’ex Carrozzeria Bertone, dove è in vigore la cassa integrazione dal 2005, le Rsu a maggioranza Fiom avevano dato lunedì indicazione di voto favorevole al referendum sull’accordo che sostituisce il contratto collettivo nazionale di lavoro in cambio di investimenti.

“I lavoratori hanno seguito le indicazioni delle loro Rsu e hanno deciso come forma di difesa di non regalare alla Fiat alcun alibi per non riaprire questo stabilimento”, afferma Federico Bellono, segretario generale della Fiom torinese. “A questo punto – aggiunge – deve essere la Fiat a confermare l’investimento prospettato”.

Il piano Fiat per l’Oag, rilevata dall’amministrazione controllata nel 2009, prevede un investimento di 550 milioni di euro per produrre, da fine 2012, un nuovo modello Maserati del segmento E, destinato ai mercati internazionali. L’obiettivo è arrivare a una produzione, a regime, fino a 50.000 vetture l’anno. Nello stabilimento, che è a pochi chilometri da Mirafiori, è previsto il reimpiego di tutti i 1.100 dipendenti, da sei anni in cassa integrazione.

La proposta della Fiat, illustrata per la prima volta ai sindacati il 15 febbraio, prevede l’applicazione a Grugliasco dello stesso contratto di Pomigliano, con il massimo utilizzo degli impianti, il graduale passaggio ai 18 turni, fino a 120 ore di straordinario ulteriori rispetto a quelle del contratto, la governabilità dello stabilimento con regole per contenere l’assenteismo e per l’esigibilità degli accordi.

Con il metodo Ergo Uas verranno riprogettate tutte le postazioni di lavoro della linea di montaggio. Molto sarà investito anche nella formazione del personale.