Foggia: allenatore di giorno, pedofilo online di notte. Arrestato 28enne

Pubblicato il 4 Gennaio 2013 - 19:50 OLTRE 6 MESI FA
Foggia: allenatore di giorno, pedofilo online di notte. Arrestato 28enne

FOGGIA – Di giorno allenava i ragazzini, di notte li adescava sul web. Salvatore Miggiano, 28 anni, incensurato, è stato arrestato venerdì mattina dalla Polizia Postale di Foggia, su richiesta della Procura di Bari. Sul suo capo pendono le accuse di produzione e detenzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale e corruzione di una decina di ragazzi. Secondo le indagini il giovane, allenatore di una squadra di calcio giovanile dilettantistica a Foggia, avrebbe adescato on line numerosi ragazzi di età inferiore ai 14 anni.

Utilizzava false identità, anche da donna, sui social network come Facebook e su Live Messenger. Così li convinceva “a mostrare parti intime del loro corpo o a compiere atti sessuali che riprendeva e riproduceva su dvd”.

Una volta, dopo aver carpito la fiducia di un 14enne, lo ha invitato a casa sua per giocare a un videogame, e qui lo avrebbe costretto ad avere rapporti sessuali.

Roberta La Neve e Miki Morelli, sono alcuni dei nomi utilizzati per creare falsi account. Stando alle verifiche fatte sul suo computer, da oltre due anni chiedeva l’amicizia a ragazzini instaurando con loro un dialogo, fino a formulare richieste di prestazioni erotiche on line o di semplice dimostrazione delle proprie parti intime davanti alla webcam. In cambio inviava loro immagini di parti del corpo femminile o altri atti sessuali recuperati in rete.

L’indagine è cominciata nell’aprile 2012 grazie alla denuncia del padre di un ragazzino di 13 anni che era stato costretto con minacce a tenere nascosto quello che accadeva. I genitori, infatti, avevano scoperto sul pc del proprio figlio materiale pedopornografico e video erotici che avevano come protagonista proprio il ragazzo.

Dalle perquisizioni domiciliari e dal sequestro di materiale informatico in possesso di Miggiano, gli investigatori hanno accertato che nella rete del 28enne ”erano finiti tantissimi minorenni molti dei quali hanno collaborato attivamente all’indagine”.