Gatti uccisi a Livorno: una ricompensa da 5000 euro per chi aiuta a trovare il killer

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Febbraio 2022 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA
Gatti uccisi a Livorno: una ricompensa da 5000 euro per chi aiuta a trovare il killer

Gatti uccisi a Livorno: una ricompensa da 5000 euro per chi aiuta a trovare il killer FOTO ANSA

Prima la decisione dell’ordine dei veterinari di assumere una criminologa per studiare il profilo del criminale o dei criminali che in 10 mesi hanno ucciso circa 50 gatti a Livorno. Ora l’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) “aumenta da 3.000 a 5.000 euro la ricompensa per chi aiuterà ad individuare e denunciare alla pubblica sicurezza e con la propria testimonianza far condannare in via definitiva i responsabili di questi crimini”.

Gli animalisti e i gatti uccisi a Livorno

“Sappiamo che quello delle ricompense è un metodo piuttosto crudo, ma non non vogliamo agire fuori dalla legge, anzi con questa iniziativa vogliamo invogliare la gente che sa a parlare – spiega Aidaa – Non accettiamo segnalazioni anonime ma prendiamo in considerazione quelle segnalazioni che porteranno alla condanna definitiva di questi criminali. La gente dovrebbe andare a denunciare per senso civico, ma a volte una piccola ricompensa può aiutare a sciogliere le lingue, e qui siamo di fronte a un crimine che non può e non deve restare impunito”.

Livorno, 50 gatti scomparsi e uccisi, tre teste mozzate in un parco: incaricata una criminologa

La dottoressa incaricata, Giovanna Bellini, neurologa clinica e criminologa forense, qualche idea su chi potrebbe aver ucciso e decapitato i poveri mici se l’è fatta. “Sicuramente è una persona del posto. Che conosce le abitudini del gatto che vuole prelevare”, ha detto al Tirreno.

“Le teste mozzate sembrano un atto di sfida – ha aggiunto la dottoressa Bellini al Corriere della Sera —. Animali uccisi con premeditazione e le teste lasciate in bella vista nei parchi e in luoghi periferici ma molto frequentati. Soprattutto da chi ama gli animali. Sui tre reperti sono stati eseguiti esami anatomopatologici e stiamo aspettando i risultati. Vogliamo cercare di capire qual è il profilo psicologico del killer e se è un uomo o una donna”.