GENOVA – Tra di loro lo chiamano aborto “express” perché “basta una pillola e ti togli il pensiero“. In realtà non sanno che rischiano di avere conseguenze gravissime per il proprio fisico: emorragie o nei casi più gravi anche la morte. Perché il farmaco che assumono, il Cytotec, serve per curare l’ulcera e non per provocare interruzioni di gravidanza. Lo fa per via di una controindicazione che provoca, in caso di assunzioni rilevanti, contrazioni uterine molto forti e dunque l’aborto.
E’ la nuova e inquietante “moda”che sta prendendo piede tra giovanissime e prostitute a Genova. Quella degli “aborti fai da te”. Sul fenomeno la Procura di Genova ha aperto un’inchiesta. I fascicoli in mano al sostituto procuratore Alberto Landolfi sono due. Uno riguarda i casi di alcune ragazze ecuadoriane tra i 17 e 29 anni che hanno assunto questo farmaco per interrompere clandestinamente la gravidanza. Gli agenti del commissariato di Chiavari sono riusciti a rintracciare attraverso la deposizione delle ragazze, i due connazionali che avevano venduto loro il Cytotec.
A finire nei guai sono stati due “guru” quarantenni, non medici ma considerati dei guaritori nella comunità, che hanno venduto le pillole a queste ragazzine e procurando loro l’aborto facile. I nomi sono già iscritti nel registro degli indagati.
Parallelamente esiste un secondo filone che riguarda alcune prostitute che hanno abortito sotto la minaccia dei protettori utilizzando questo farmaco. Su questo fronte non esistono ancora indagati. Ma a rischiare di finire nei guai sono anche le ragazze (soprattutto le maggiorenni) a cui la Procura potrebbe anche inviare un avviso di garanzia per violazione della legge 194.
Le indagini della Procura sono scattate nel Tigullio dopo la segnalazione del pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna. Il personale sanitario ha contattato il commissariato in seguito a un caso di emoraggia avuta da una giovane di 24 anni. La donna in poco più di un anno si era presentata ben 14 volte in ospedale per questa patologia e aveva subito quattro aborti.
Ascoltata dagli inquirenti la giovane ha raccontato di aver agito per paura: “Non volevo che mio padre e mia madre lo sapessero” e di averlo fatto più volte, “perché mi sembrava la cosa più semplice per affrontare il problema”.
Un fenomeno pericoloso che rischia di diffondersi grazie anche ad alcuni siti che spiegano passo passo come praticare l’aborto ‘fai da te’. Per interrompere una gravidanza consigliano l’acquisto del Misoprostolo (conosciuto come Cytotec, Artrotec, Misodex, Misofenac) che causa delle forti contrazioni dell’utero, in conseguenza delle quali vengono espulsi i prodotti della gravidanza. Nel frattempo nella donna insorgono forti dolori, perdite di sangue spesso più abbondanti di un normale ciclo mestruale, nausea, vomito e diarrea.
Spesso finiscono in ospedale perché l’emorragia deve essere fermata chirurgicamente. Nella peggiore delle ipotesi il rischio è mortale.
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