Il mistero di Sarzana: prostituta massacrata di botte, il suo corpo trovato nel torrente

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Giugno 2022 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA
Il mistero di Sarzana: prostituta massacrata di botte, il suo corpo trovato nel torrente

Il mistero di Sarzana: prostituta massacrata di botte, il suo corpo trovato nel torrente FOTO ARCHIVIO ANSA

L’hanno trovata poco dopo le 2 del mattino, seminuda, riversa sul greto di un torrente nella periferia di Sarzana, uccisa probabilmente dopo esser stata selvaggiamente picchiata. Nevila aveva 35 anni ed era residente a Carrara. Era una prostituta e la sera con la sua macchina raggiungeva la zona vicina al torrente Parmigliola dove trovava alcune sue amiche. Lì è salita su una macchina che l’ha portata via. E non è mai più tornata viva.

Sarzana, la prostituta uccisa

Tutto è cominciato la scorsa notte, poco dopo le 2, quando alcuni ragazzi extracomunitari hanno visto un corpo sul greto del torrente. E hanno chiamato i carabinieri. Sul posto, oltre all’Arma di Sarzana anche i militari del nucleo investigativo della Spezia. L’esame esterno del cadavere non ha lasciato dubbi: i lividi sul volto, i graffi sulle braccia e il sangue, tanto sangue, uscito anche da un piccolo foro trovato dietro l’orecchio sinistro. Resta da stabilire se quel foro è stato provocato da una pistola di piccolo calibro oppure da uno strumento a punta come un punteruolo o un cacciavite. Comunque, è omicidio.

La caccia al killer e l’auto bianca

I carabinieri sentono i primi testimoni: prima i ragazzi extracomunitari che hanno trovato il corpo poi le amiche di Nevila. Le testimonianze delle donne amiche della ragazza albanese sono univoche: Nevila è arrivata con la sua macchina – ritrovata poi non lontano dal luogo dove era il cadavere – e dopo un po’ è salita su un’auto, una utilitaria bianca, guidata da un individuo. Parte subito la caccia all’uomo. I militari, dopo aver posto sotto sequestro la macchina della vittima, acquisiscono i filmati delle telecamere di videosorveglianza di un distributore di benzina che si trova a circa un chilometro dal luogo del ritrovamento del cadavere nella speranza che ci sia incisa l’immagine dell’auto bianca mentre prosegue l’audizione delle testimoni. Uno di questi rivela di aver visto un uomo trascinare qualcosa verso il torrente. Ma non ha visto cosa né chi: quello è un posto particolarmente buio.

Uccisa da un’altra parte

Senza dubbio, l’omicidio non si è consumato sul greto del Parmigliola. Gli inquirenti ne sono sicuri: accanto al corpo della donna non c’erano bossoli, non c’erano armi bianche, non c’era nemmeno la borsetta o gli abiti di Nevila, il cui corpo aveva addosso poca biancheria. Non c’erano segni di colluttazione, e colluttazione c’è stata perché la donna ha cercato di difendersi quando è stata picchiata. Quindi probabilmente l’assassino l’ha uccisa in un altro posto, forse direttamente dentro l’auto e poi ne ha trascinato il corpo sul greto del torrente dove Nevila è morta.