Il racket dell’elemosina tra cani sfruttati e finti clochard che facevano i turni

di redazione cronaca
Pubblicato il 22 Febbraio 2024 - 20:55
mendicanti torino

Il cane di un mendicante (Ansa)

La Polizia locale di Torino ha scoperto una vera e propria organizzazione che gestiva i mendicanti e i loro cani. Venti persone sono state identificate e denunciate per vari reati, tra cui il maltrattamento di animali. Per non destare sospetti venivano organizzati dei viaggi ogni quindici giorni  dalla Romania al capoluogo piemontese. In questo modo l’organizzazione si garantiva un ricambio continuo di “clochard”. I cani venivano invece affittati in un allevamento romeno.

L’inchiesta è partita nel dicembre 2022 quando due persone erano state segnalate all’autorità giudiziaria per contraffazione di passaporti e libretti sanitari di cani. Da qui si era scoperto che gli animali venivano usati per chiedere l’elemosina nelle vie del centro di Torino. Da quel momento gli agenti hanno iniziato a seguire con maggiore attenzione tutti i senza fissa dimora che utilizzavano gli animali. Ne hanno studiato i movimenti, ricostruendo il loro modus operandi e la periodica alternanza delle persone e dei cani che avveniva sotto i portici.

L’organizzazione coinvolgeva diversi soggetti ed era gestita da cinque romeni, due dei quali denunciati per il reato di organizzazione di accattonaggio in concorso. Ogni quindici giorni un furgone trasportava i ”mendicanti” e i cani dalla Romania a Torino e viceversa. I cani, meticci di taglia piccola e media, provenivano da un allevamento di Piscot. Il giro d’affari rendeva tra i 600 e gli 800 euro alla settimana per ogni “mendicante”, che pagavano agli organizzatori 1.600 euro per il viaggio.