Immigrati, Cassazione: “Nessuna espulsione se prima non hanno scontato la pena”
La Corte di Cassazione dice “no” alla possibilità, per gli immigrati condannati per reati gravi, ad essere immediatamente espulsi senza prima avere scontato la condanna detentiva in Italia. E questo vale anche nel caso in cui l’espulsione sia prevista, al termine della pena, dalla stessa condanna.
I giudici della Cassazione, rispondendo a un sudamericano condannato in Italia per reati aggravati, che chiedeva di essere espulso subito per poter così ricongiungersi alla sua famiglia e occuparsi dei figli, nel paese d’origine, sottolineano che “non c’é alcuna violazione del diritto all’unità familiare o al diritto all’educazione dei figli, dato che l’imputato ha liberamente scelto di allontanarsi dal suo paese e di delinquere e che, una volta scontata la pena, l’espulsione verrà obbligatoriamente eseguita”.
Inoltre la Cassazione, con la sentenza numero 16242, osserva che “l’espulsione é una rinuncia dello Stato a far scontare la pena, non è una misura alternativa, non ha alcuna funzione rieducativa, per cui in presenza di un grave elemento di pericolosità sussiste il diritto dello Stato a rifiutare l’espulsione”.