Immigrazione: continuano ad arrivare immigrati a Lampedusa. Maroni: “L’Ue non ci aiuta”

Pubblicato il 13 Febbraio 2011 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA

LAMPEDUSA – Non si arrestano gli sbarchi di immigrati a Lampedusa. L’ennesimo barcone, carico di un numero ancora imprecisato di migranti, è entrato nel porto dell’isola domenica mattina. Altri sbarchi si sono avuti nel corso della notte, fino alle prime luci dell’alba. Il mare e piatto, c’è il sole, e questo favorisce la traversata dalle coste africane.

Tra gli immigrati sbarcati nelle ultime ore, tutti provenienti dalla Tunisia, anche tre donne. ”Per noi è diventato impossibile vivere là: ci sono violenze, rapimenti e non si capisce più chi comanda. Il paese è allo sbando”, ha detto una delle tre, spiegando di essere partita la sera prima.

Tutte hanno affermato di voler raggiungere la Francia dove si trovano dei loro parenti. Le tre donne facevano parte degli oltre 100 extracomunitari che sono stati salvati stanotte da una motovedetta della Guardia Costiera, circa 17 miglia a largo di Lampedusa: si trovavano su un barcone in difficoltà, che imbarcava acqua, e che è affondato subito dopo che gli stranieri erano stati trasbordati sulle unità della Capitaneria di porto.

La situazione a Lampedusa ”è insostenibile: l’ho detto poco fa al ministro dell’Interno Maroni al quale ho chiesto l’immediata riapertura del Centro di accoglienza per fronteggiare questa emergenza”. Lo ha detto all’Ansa il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis. ”Ho chiesto poco fa al ministro Maroni – ha detto De Rubeis – l’apertura del Centro di prima accoglienza perche’ siamo in presenza di un’intera nazione, la Tunisia, che sta fuggendo verso Lampedusa”.

Secondo il sindaco, è necessaria ”l’immediata apertura del Centro” per fronteggiare questa situazione di emergenza, così come che riprenda quanto prima il ponte aereo per il trasferimento dei clandestini: ”Siamo ormai a quota 2.500, altri stanno arrivando, la situazione è insostenibile”, ha aggiunto sottolineando che e’ comunque necessario trasportare altrove i migranti perchè ”nell’agosto 2008 il Centro di accoglienza collassò quando nell’isola c’erano soltanto 2.000 clandestini”.

”Ad aggravare inoltre la situazione – ha proseguito il primo cittadino – è la protesta in corso di pescatori contro il caro-gasolio: si trovano all’imboccatura del porto e ci potrebbero essere problemi per la partenza del traghetto per porto Empedocle, carico di immigrati. Tutto ciò può creare problemi di sicurezza portuale”.

“Siamo soli, l’Europa non sta facendo nulla”: è la posizione del ministro dell’interno Roberto Maroni, intervistato dal Tg5, in merito all’emergenza. ”L’Europa non sta facendo nulla. Sono molto preoccupato – ha precisato il ministro – ho chiesto l’intervento urgente dell’Ue perché il Maghreb sta esplodendo. C’è un terremoto istituzionale e politico che rischia di avere un impatto devastante su tutta l’Europa attraverso l’Italia. Noi siamo come al solito lasciati soli. Stiamo gestendo l’emergenza umanitaria con la protezione civile. E’ indispensabile l’intervento dell’Europa”.

Sono almeno due i barconi carichi di migranti che sono stati avvistati dai velivoli della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Oltre ai barconi che entrano in porto poi la Guardia Costiera e le forze di Polizia dell’isola stanno tenendo sotto controllo anche altri punti di possibile approdo. Infatti, alcuni stranieri sono stati visti stamani camminare lungo le strade di Lampedusa dopo che, almeno cosi’ hanno detto, erano sbarcati con una imbarcazione su una caletta dell’isola.

Gli immigrato sbarcati finora sono ben oltre quattromila. Ieri sera altri dieci barconi venivano dati in arrivo e i disperati che in queste ore si ammassano sulla banchina e si contendono una bottiglia d’acqua o un panino raccontano di decine di migliaia di persone pronte ad imbarcarsi nei porti tunisini dove i trafficanti incassano dai 1000 ai 1500 euro a testa senza alcun controllo della polizia locale.

Lampedusa l’emergenza ha assunto connotati senza precedenti.  In centinaia hanno già passato notti all’addiaccio, per terra, nel piazzale del porto o dell’aeroporto a poche centinaia di metri da quel centro di accoglienza inaugurato solo due anni fa, che potrebbe ospitare con tutti i comfort almeno 800 persone, e che continua a rimanere non utilizzato su ordine del ministro dell’Interno Roberto Maroni.