Inchiesta G8: per l’acquisto della casa di Lunardi, Balducci è stato “risolutivo”

Pietro Lunardi

Ci fu ”l’intervento risolutivo” di Angelo Balducci nell’acquisto da parte dell’ex ministro Pietro Lunardi da Propaganda Fide ”a un prezzo di favore” di un immobile in via dei Prefetti, a Roma. E’ quanto ha ipotizzato la procura di Perugia che ha indagato per corruzione l’ex responsabile delle Infrastrutture e il cardinale Crescenzio Sepe che all’epoca guidava la Congregazione.

I magistrati lo hanno scritto nel capo d’imputazione contestato a Lunardi agli atti della richiesta di autorizzazione a procedere al vaglio del tribunale dei ministri del capoluogo umbro. L’acquisto venne compiuto – in base alla ricostruzione degli inquirenti – tramite l’immobiliare San Marco della quale era amministratore legale il figlio di Lunardi.

Dagli atti emerge che il costo fu di tre milioni di euro, pagati in parte con un mutuo. L’accusa ha ipotizzato che a fronte dell’acquisto, Lunardi abbia consentito a Propaganda Fide di accedere a un finanziamento erogato dalla Arcus di due milioni e mezzo di euro ”in difetto dei presupposti”. Fondi destinati alla realizzazione di un museo da realizzare in piazza di Spagna.

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