Intercettazioni, dal Pdl un “no” ai finiani: resta il limite dei 75 giorni

Pubblicato il 1 Giugno 2010 - 16:47 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino

Dal governo, almeno per il momento, arriva un no alle richieste dei “finiani” di modificare e “migliorare” il testo del disegno di legge sulle intercettazioni. Nella giornata di lunedì 31 maggio il primo ad esprimere forti perplessità sul ddl era stato proprio Gianfranco Fini. Martedì gli ha fatto eco Italo Bocchino che, al termine di una riunione con lo stesso Fini, ha spiegato: “Vogliamo offrire una riflessione con un intento collaborativo e migliorativo del testo per evitare problemi successivamente”.

Ma dal governo e Pdl è arrivato l’ennesimo  “no” alla richiesta del leader di Montecitorio di stralciare dal disegno di legge il limite dei 75 giorni (la durata massima per intercettare prevista dal provvedimento). Secca la spiegazione del presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri: “Allo stato attuale non ci sono cambiamenti rispetto agli emendamenti presentati. Se poi nel Pdl si vogliono avanzare nuove proposte, si riuniranno gli organi di partito competenti. Ci sono la Consulta sulla Giustizia e l’Ufficio di Presidenza”.