PADOVA – Omicidio di Isabella Noventa, si cerca un sms nei telefonini sequestrati a Freddy Sorgato, alla sorella Debora Sorgato e alla tabaccaia Manuela Cacco. Intanto gli uomini della Squadra mobile hanno setacciato un deposito della Q8 non lontano dal locale “Relax” dove la sera del 15 gennaio Freddy Sorgato e la Monica Cacco sono andati a ballare dopo avere organizzato quella che Marco Aldighieri sul Gazzettino definisce “la famosa messinscena”. Un magazzino a cui aveva accesso Sorgato per motivi di lavoro. Si cercava il corpo di Isabella, ma non si è trovato nulla.
Ad oggi dell‘omicidio della segretaria di Albignasego (Padova) non si conosce il movente, l’arma del delitto e nemmeno si è trovato il corpo. Gli inquirenti sembrano non credere all’ipotesi di una risata che avrebbe infastidito al tal punto Debora Sorgato da assassinare Isabella Noventa. Per questo motivo gli investigatori stanno analizzando gli otto telefonino sequestrati il giorno dell’arresto, il 16 febbraio scorso, a Freddy Sorgato, alla sorella Debora e a Manuela Cacco. La Scientifica spera di trovare in un sms o in una chat il movente dell’omicidio.
La Procura non crede nemmeno a quanto dichiarato da Sorgato, che al Giudice per le indagini preliminari ha detto, con una dichiarazione spontanea, di aver ucciso Isabella Noventa soffocandola durante un gioco erotico.
Spiega Aldighieri sul Gazzettino:
Le ricerche del cadavere della segretaria di Albignasego non sono state interrotte per sempre, ma gli investigatori hanno deciso di riaprirle solo nel caso dovessero acquisire notizie utili alle indagini. Nei prossimi giorni invece sono attese le analisi di laboratorio sui campioni biologici refertati nella cucina della villetta di Freddy Sorgato in via Sabbioni 11 a Noventa. Esami che sono stati condotti dalla biologa Luciana Caenazzo dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Padova. Secondo alcune indiscrezioni nella cucina del ballerino non sarebbe stata trovata alcuna traccia di Dna riconducibile a Isabella Noventa. Ed ecco che il giallo diventa sempre più giallo. L’unica fino ad ora ad avere collaborato con gli inquirenti è stata Manuela Cacco ora rinchiusa nel carcere della Giudecca. Oggi o al massimo nella giornata di giovedì riceverà la visita del suo avvocato Alessandro Menegazzo di Dolo. Il legale sta attendendo pure lui il risultato delle analisi di laboratorio, solo allora deciderà se presentare un’istanza per alleggerire la misura restrittiva della sua assistita.