Laurea ad honorem a Napolitano, studenti di Bologna: “Te la diamo noi”

BOLOGNA – ”Presidente Napolitano, la laurea te la diamo noi oggi”: con questo slogan i primi studenti si sono raccolti in piazza Verdi, zona universitaria di Bologna, pronti a contestare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in citta’ per ricevere la laurea ad honorem in relazioni internazionali.

In piazza una cinquantina di ragazzi, per ora soprattutto studenti delle superiori. Hanno uno striscione con su scritto: ‘Profumo d’austerity. Napolitano la laurea te la consegniamo noi’ facendo riferimento alla presenza del ministro dell’Istruzione Profumo a Bologna. Nelle intenzioni degli organizzatori della protesta, la Rete-Occupy Bologna, verso le 10 da piazza Verdi partira’ un corteo per raggiungere l’aula Magna S.Lucia, dove cercheranno di entrare per contestare Napolitano.

Tutto intorno a via Castiglione sono molti i blocchi di polizia e carabinieri, che filtrano il passaggio anche della gente a piedi. In particolare, cordoni delle forze dell’ordine sono all’incrocio tra via Farini e via Castiglione, attorno a porta S.Stefano, all’incrocio tra via Cartoleria e via S.Stefano, mentre nei vicoli vicini e’ vietato parcheggiare e ci sono mezzi delle forze dell’ordine, schierate anche all’incrocio tra via Castiglione e via Cartoleria, proprio dove i collettivi Tpo e Sadir hanno annunciato un secondo presidio alle 11.

Alle 10.30 il corteo di studenti di Occupy Bologna e’ partito da piazza Verdi, diretto all’aula Magna SLucia. Un centinaio di ragazzi ha imboccato via Petroni, forse nel tentativo di aggirare il blocco di polizia e carabinieri che si trovano sotto le Due Torri verso via Castiglione. Oltre a uno striscione contro Napolitano e il ministro Profumo, alcuni ragazzi hanno in mano cartelloni su cui hanno riprodotto il disegno di una pergamena che simboleggia i vari tipi di laurea che vorrebbero consegnare al Capo dello stato, che hanno ribattezzato ‘Joe Napolitano’: una ad esempio per il ”ddl Gelmini”, una per ”il governo delle banche”, alle ”politiche di austerity” e per ”il bombardamento libico”.

Gestione cookie