Lazio, arsenico nell’acqua da anni in 67 Comuni: solo ora è vietato

Pubblicato il 2 Gennaio 2013 - 13:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’arsenico nell’acqua del rubinetto delle case di molti Comuni c’è da anni. In Lombardia, Toscana, Alto Adige, ma soprattutto nel Lazio. In questa Regione sono 67 i Comuni a rischio: 35 in provincia di Viterbo, 23 nella zona di Roma, 9 in provincia di Latina. Nella Tuscia l’arsenico nell’acqua c’è fin dai tempi degli Etruschi a causa delle caratteristiche geologiche dei terreni vicini al lago di Bolsena.

Ma solo dall’1 gennaio 2013 i Comuni del Lazio interessati, soprattutto nella Tuscia, hanno vietato l’uso dell’acqua del rubinetto. Non può essere usata nemmeno per cucinare.

Eppure quali fossero i limiti consentiti dalla legge era cosa nota da anni, perché solo ora? La battaglia sull’arsenico è iniziata 12 anni fa: nel 2001 l’Unione europea lancia l’ultimatum. O i Comuni in cui l’acqua ha valori di arsenico sopra i 10 microgrammi per litro mettono i filtri, oppure si devono rassegnare a chiudere i rubinetti. Al tempo i livelli di molti paesi si aggiravano intorno ai 50 microgrammi per litro.

I Comuni potevano adeguarsi, e invece è partito un contenzioso lungo più di un decennio per ottenere proroghe, deroghe, slittamenti. Slittamenti e deroghe effettivamente arrivati, ma fino al 31 dicembre 2012. Per quella data, aveva deciso Bruxelles, i Comuni dovevano adeguarsi. Ma niente da fare, i Comuni hanno incolpato la Regione, la Regione ha stanziato 24 milioni ma sono tardivi. E infatti il problema arsenico resta senza soluzione.

Con il 31 dicembre alle porte giovedì scorso i sindaci interessati del viterbese vengono convocati nella sede della Provincia. I quell’occasione i responsabili della Asl hanno mostrato loro la bozza di delibera per sospendere la potabilità dell’acqua. Molti Comuni nel frattempo hanno messo i filtri nelle scuole e hanno ordinato di fare lo stesso a bar e ristoranti. Ma al momento nelle case di 800mila italiani con l’acqua del rubinetto non ci si può nemmeno lavare i denti.