Lorenzo Toma, il mistero della bottiglia di Lemonsoda: “Dai, bevi questa cosa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Agosto 2015 - 11:29 OLTRE 6 MESI FA
Lorenzo Toma, il mistero della bottiglia di Lemonsoda: che c'era dentro?

Lorenzo Toma, il mistero della bottiglia di Lemonsoda: che c’era dentro?

LECCE – Un sorso da una bottiglia che gli era arrivata da qualcuno, non si sa chi, che gli ha detto: “Dai, bevi questa cosa”. Poi la sensazione di calore, le ultime parole: “Ho caldo, mi levo la maglietta”, e Lorenzo Toma si è accasciato a terra. Erano circa le sei del mattino di domenica al Guendalina, discoteca da 5mila persone a notte a Santa Cesarea Terme, in Salento. Lorenzo, 19 anni, è morto poco dopo, le ambulanze non hanno fatto in tempo a salvarlo.

Cosa c’era dentro quella bottiglia? Per ora la sequenza accertata racconta questo: qualcuno, ormai è l’alba, passa a Lorenzo una bottiglia di Lemonsoda. Gli dice di assaggiare e non è escluso che sia qualcuno che vuole fargli provare della droga per poi vendergliela. Gli amici del ragazzo dicono che nel locale ne girava ma che loro non l’hanno comprata né assaggiata. E’ qualcuno che né Lorenzo né i suoi 3 amici con lui conoscono. Gli amici sono Andrea e Ludovica, due fratelli, entrambi studenti universitari. E Gloria, sua amica, fresca di diploma. E’ lei che al Corriere della Sera racconta:

Alle 6.30 però succede qualcosa: “Io ho visto un ragazzo – rivela Gloria -, avrà avuto tra i 18 e i 24 anni, aveva gli occhiali da sole, i capelli castani, alto normale: a un certo punto ha teso una bottiglia di Lemonsoda verso Lorenzo, invitandolo a bere. E lui ha bevuto, ha fatto un paio di sorsi. Quel ragazzo l’ha offerta anche a me, perché io ballavo al suo fianco, ma gli ho fatto no con la testa. La musica era forte, c’erano migliaia di persone, non si poteva parlare. Dieci minuti dopo Lorenzo si è sentito male. Una congestione? Non so, la bottiglia non era ghiacciata, non ho visto la brina. Se gli troveranno la droga in corpo, di certo non l’ha voluta lui”.

Sabato stesso, poche ore prima della morte del ragazzo, nel locale erano state arrestate alcune persone per spaccio. Ne parla sempre il Corriere della Sera:

Di certo, poche ore prima che Lorenzo si sentisse male all’improvviso, mentre ballava, dopo aver bevuto da una bottiglia di Lemonsoda passatagli da qualcuno di cui ora gli inquirenti stanno cercando le impronte, i carabinieri della compagnia di Maglie, agli ordini del capitano Luigi Scalingi, avevano già arrestato nello stesso locale due persone e ne avevano denunciato altre due. Sempre per lo stesso motivo: la droga. Uno dei due, un pluripregiudicato di Bari, aveva in tasca 5 dosi di cocaina, altre 5 di ecstasy e 11 grammi di marijuana.