Maria Augusta Marrosu, prefetto Treviso a cena col cane. Ristorante la caccia

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2015 - 12:14 OLTRE 6 MESI FA
Maria Augusta Marrosu, prefetto Treviso a cena col cane. Ristorante la caccia

Maria Augusta Marrosu, prefetto Treviso. A sinistra la sua cagnolina Olga

TREVISO – Si è presentata ad una cena istituzionale accompagnata dal marito e dalla sua adorata Olga, ma il ristoratore non ha gradito la presenza di quest’ultima e per questo le ha intimato di andarsene. Succede a Cimandolmo, in provincia di Treviso, dove il prefetto Maria Augusta Marrosu era invitata a presenziare alla rassegna dell’asparago Igp. Olga è la sua cagnolina, ha cinque anni e un’indole mansueta, una bastardina a metà strada tra un bassotto e un pincher. Il prefetto l’ha portata con sé alla cena conclusiva della rassegna dell’asparogo Igp di Cimadolmo ma il proprietario del ristorante “Da Maurizio” non si è fatto scrupoli a farle presente che la bestiola non era gradita.

E’ lo stesso prefetto a raccontare all’Ansa l’episodio:

“Stavo presenziando ad una cena ufficiale come ospite e Olga si trovava buona e tranquilla nella sua borsa. Finché si è trattato dell’aperitivo all’aperto tutto è andato bene ma quando abbiamo varcato la sala del ristorante e ci siamo accomodati, appoggiando Olga a terra tra me e mio marito, la situazione è precipitata”.

Il ristoratore non è stato neppure troppo diplomatico:

Questo è un ristorante – le ha detto – non un canile”.

A nulla solo valse le obiezioni del prefetto, riporta Il Gazzettino, sul fatto che nessuna vetrofania avvertisse che gli animali non erano ben accetti nel locale.

“Non è neppure servito che obiettasi che c’è una legge che consente di tenere con sé un cagnolino se non disturba – racconta Marrosu – Ho manifestato tutta la mia irritazione e me ne sono andata, senza minacciare nessuno perché sono l’opposto di una rappresentante istituzionale arrogante”.

Di sicuro il prefetto ha promesso che il ristorante in questione sarà bandito dalle sue frequentazioni.

“Ho ricevuto un fascio di rose bianche dagli organizzatori della serata – conclude – che si sono scusati con me per l’accaduto. Dal ristoratore, invece, nessuna parola”.