Maria Luisa Fassi, tabaccaia uccisa con 25 coltellate: non è stata una rapina

Maria Luisa Fassi, tabaccaia uccisa con 25 coltellate: non è stata una rapina
Maria Luisa Fassi, tabaccaia uccisa con 25 coltellate: non è stata una rapina

ASTI – Venticinque coltellate in 15 minuti. Il killer di Maria Luisa Fassi è stato veloce e l’ha colpita con ferocia, prima in pieno petto, poi alla schiena mentre la tabaccaia cercava di scappare. La donna è stata uccisa il 5 luglio nel negozi di tabacchi che possedeva insieme al marito. Un omicidio efferato e per cui gli inquirenti hanno escluso l’ipotesi della rapina, concentrando le indagini sulle amicizie della Fassi.

Laura Secci sul Secolo XIX scrive che nessuno si è accorto di cosa stava accadendo nel tabacchi e che a dare l’allarme è stato un cliente, che sporgendosi oltre il bancone ha visto la donna riversa in una pozza di sangue:

“La ricostruzione

L’uomo è entrato nell’edicola tabacchi alle 7,30. In quel momento non c’erano clienti, e con ferocia disumana si è scagliato contro la donna, che in quel momento si trovava nel lato sinistro del negozio, dietro i giornali. La mattanza è stata frenetica e folle, in pochi minuti Maria Luisa era ricoperta di coltellate in tutto il corpo. Le prime al petto, con la perforazione di un polmone, le altre all’addome e al bacino. A dare l’allarme un cliente entrato poco dopo che, insospettito nel non vedere nessuno, si è sporto oltre il bancone e l’ha vista a terra, prona, in una pozza di sangue. Immediato l’intervento del 118, arrivato alle 7,45 e la corsa in ospedale.

Sulla scena del crimine

Sulla scena del delitto, i carabinieri hanno ritrovato numerosi blister con dentro le monete. «Alcuni erano in bella vista sul bancone, altri a terra, sotto il corpo della donna che, probabilmente, li teneva in mano al momento dell’aggressione» spiegano gli inquirenti «Apparentemente non manca nient’altro. Si vociferava di una misteriosa busta scomparsa, contenente dei soldi, ma non abbiamo conferma di questo dal marito che ci ha raccontato solo che a volte la moglie portava una busta con pochi spiccioli, per dare il resto ai clienti. Ma non è certo che quella mattina lei ce l’avesse. Comunque si tratterebbe di una cifra che non supera i cento euro».

La fuga dell’invisibile

L’uomo è fuggito, lasciando qualche traccia di sangue sul marciapiede ( si aspettano gli esiti dei rilievi fatti dalla scientifica) poi ha fatto perdere le proprie tracce. «Non ci siamo accorti di nulla – raccontano i titolari della gastronomia, il negozio confinante con quello della tabaccaia – nè di rumori sospetti nè di persone che hanno attraversato la strada di corsa. Questa in genere è una strada trafficata, ma non di sabato mattina, soprattutto dopo la chiusura delle scuole».

Le ipotesi

Gli inquirenti hanno escluso che si tratti di una rapina, anche perchè l’incasso del giorno precedente è stato ritrovato all’interno della tabaccheria. II carabinieri stanno scavando nella vita della donna, tra le sue amicizie. «Non tralasciamo neanche elementi apparentemente insignificanti, come un possibile diverbio al bar con qualcuno. Il rifiuto ad una avance. Lavoriamo a 360 gradi».

Una vita senza ombre

Una donna impegnata, che si divideva tra il lavoro in tabaccheria di proprietà del marito, i figli Giacomo e Agnese, e la sua grande passione: la cucina. Figlia di una nota e stimata famiglia di ristoratori, il padre Piero e la madre Pina sono i proprietari dello storico ristorante Gener Neuv, nel cuore di Asti, Maria Luisa lavorava nel locale di famiglia da anni. Era l’esperta dei dolci”.

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