Marito uccise il loro figlio, lei torna a viverci insieme

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2015 - 13:55 OLTRE 6 MESI FA
Marito uccise il loro figlio, lei torna a viverci insieme

Massimo Maravalle e il piccolo Maxim

PESCARA – Torna a vivere con il marito che un anno prima aveva ucciso il loro figlio adottivo di cinque anni. Patrizia Silvestri, avvocato di Pescara, ha deciso di rimettersi insieme al marito, Massimo Maravalle, informatico di 48 anni che la notte tra il 17 e il 18 luglio dell’anno scorso si alzò dal letto delle loro casa a Pescara, andò nella camera del piccolo Maxim e lo soffocò, secondo gli psichiatri in preda “ad un delirio totale, paranoide e persecutorio”. E poi cercò di fare altrettanto con la moglie.

 

Patrizia Silvestri, però, l’ha perdonato. “Non era lui in quel momento, dice a Nicola Catenaro sul Corriere della Sera. Ora proviamo a ricominciare insieme”.

Racconta Catenaro sul Corriere della Sera:

“Lui, non punibile perché incapace di intendere e di volere quando uccise, ha riacquistato la libertà dopo appena quattordici mesi di permanenza nella casa di cura e custodia dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa, in provincia di Caserta.

La nuova perizia dello psichiatria bolognese Renato Ariatti (lo stesso chiamato a dare pareri su Annamaria Franzoni e Bernardo Provenzano) ha stabilito che in questa fase Maravalle non è socialmente pericoloso a patto che segua spontaneamente le cure e assuma con regolarità i farmaci prescritti. La certezza assoluta che l’informatico pescarese segua le prescrizioni, però, non c’è. E così il gip del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha disposto per lui l’applicazione della misura della libertà vigilata. Maravalle non ha libertà assoluta di movimento, ma quasi. Unico suo obbligo è quello di presentarsi presso il Centro di Salute Mentale di Pescara, due giorni a settimana, «per relazionare in merito alla attualità e tipologia delle cure farmacologiche seguite». Una decisione contro la quale la Procura potrebbe ricorrere.”.